Cronaca

Sempre meno traumatica l’operazione per perdere i chili in eccesso

Presso la Struttura Complessa di Chirurgia Generale Universitaria del Policlinico “Ospedali Riuniti” di Foggia, diretta dal Prof. Antonio Ambrosi coadiuvato dai Dirigenti Medici Dottori Alessandra Di Lascia, Alberto Fersini, Vincenzo Musto, Fabio Petruzzelli, Gianfranco Posillico, Nicola Tartaglia, Fernanda Vovola, si eseguono da circa un anno interventi di chirurgia bariatrica routinariamente. La chirurgia bariatrica, nota anche come “chirurgia metabolica”, può, modificando  il metabolismo, far perdere i chili in eccesso in chi è affetto da obesità grave, con un indice di massa corporea superiore a 35 o 40, determinando il miglioramento della qualità di vita, e riducendo  il rischio di malattia e/o morte associato all’obesità. L’obesità è una patologia cronica invalidante e pertanto necessita di un trattamento adeguato. Quando la terapia dietetica e farmacologica falliscono, la chirurgia bariatrica può rappresentare una cura definitiva nel 60-80% dei pazienti obesi.La chirurgia metabolica, inoltre, riesce a risolvere o a prevenire gravi problematiche cliniche come l’ipertensione, le malattie cardiovascolari, l’apnea ostruttiva notturna e il diabete di tipo II, con possibilità di completa guarigione. La chirurgia bariatrica, sembra infatti essere associata, nel diabetico obeso, anche a una forte riduzione dei livelli di glucosio nel sangue e quindi alla normalizzazione della glicemia con conseguente sospensione delle cure.Oggi operarsi è sempre meno traumatico. Le tecniche chirurgiche per la chirurgia bariatrica stanno diventando sempre meno invasive mediante accessi laparoscopici e/o robotici. La chirurgia bariatrica dispone di diverse tecniche, più o meno demolitive, con efficacia direttamente proporzionale al tipo di demolizione e/o ricostruzione. La gastrectomia  verticale parziale o “sleeve gastrectomy”, è diventato l’intervento bariatrico più frequente nel mondo ed è in continua crescita, a differenza di altri interventi più invasivi.“È un intervento gastrorestrittivo – ha dichiarato il Prof. Antonio Ambrosi. In pratica, viene diminuito il volume dello stomaco. La comunicazione con l’apparato digerente resta solo per una parte minima, così l’assunzione di cibo viene ridotta e il senso di sazietà raggiunto prima. Inoltre la resezione gastrica riduce la produzione di grelina, l’ormone della fame, con conseguente riduzione del senso di  fame”. “In definitiva – ha precisato il Direttore Generale del Policlinico di Foggia Dott. Vitangelo Dattoli – ne consegue per il paziente una migliore qualità di vita sia nel comfort personale che nella prevenzione e nel trattamento delle patologie correlate all’obesità”. Nel corso dell’ultimo anno, presso la Struttura Complessa di Chirurgia Generale Universitaria del Policlinico di Foggia sono stati sottoposti ad intervento chirurgico circa 30 pazienti affetti da obesità grave. I risultati sono stati buoni, in linea con i dati della letteratura, con risultati funzionali dimostranti perdite di peso anche di 80 kg.


Pubblicato il 22 Novembre 2018

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