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Seconda bomba in ventiquattro ore a San Severo

L’ennesima bomba nel cuore della notte a San Severo. In diciotto mesi, sono oltre una trentina gli esercizi colpiti. Sono soprattutto, negozi e abitazioni private a subire i danni. L’ultimo episodio la scorsa notte, ai danni di un distributore di carburante ‘Esso’ in via Ergizio. In questo caso, si è trattato del furto con l’utilizzo di esplosivo. I banditi hanno piazzato un ordigno rudimentale davanti alla colonna del self service per l’erogazione della benzina. Bottino, 1500 euro. Ma l’ombra del racket è presente anche questa volta: il titolare dell’area di servizio è il fratello del proprietario della tabaccheria danneggiata, la scorsa settimana, in corso Di Vittorio con la deflagrazione di un grosso petardo davanti alla serranda. Il furto, quindi, potrebbe nascondere l’ennesima intimidazione estorsiva. Ingenti i danni all’area di servizio, dove sono andati a fuoco gli erogatori e sono caduti pezzi della tettoia. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno rimosso i detriti. Sull’accaduto indagano i carabinieri, che hanno acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza dell’area di servizio. “Abbiamo bisogno di iniziative forti per ottenere l’attenzione dello Stato e combattere la mafia più violenta d’Italia”. E’ l’appello, forte e deciso, di Dino Marino, componente dell’area “Azione PD” del Partito Democratico, dopo aver appreso la notizia dell’ennesimo ordigno deflagrato a San Severo. “Iniziamo a rispondere alla domanda che sale dalla nostra comunità, lo Stato che fa? Sulla criminalità e la sicurezza dei cittadini, assistiamo inermi ad un’iniziativa incalzante della criminalità organizzata, mentre le forze dell’ordine, non hanno mezzi, risorse finanziarie e umane, per giocare una partita alla pari. Abbiamo fatto un consiglio comunale, in cui abbiamo spiegato la nostra situazione al viceministro Bubbico: non è cambiato nulla. Ora il governo deve svegliarsi, ma anche la politica locale non può fermarsi alle passerelle”. Per Marino, quindi, va organizzata una risposta forte ed eclatante. “Vanno bene tutte le iniziative sulla legalità, ma qui serve una risposta forte dello Stato. A Roma devono capire che per la provincia di Foggia – dove c’è stato un salto di qualità della criminalità e la mafia è la più violenta del Paese, dove c’è un filo rosso che le lega la criminalità di Foggia e San Severo – , occorrono più uomini e mezzi”.“Organizziamo una serrata generale. L’amministrazione comunale, deve stare alla testa dei cittadini onesti: gridi forte e chiaro che se una parte delle istituzioni risultano assenti, non ha senso neppure il consiglio comunale. Senza più forze dell’ordine non serve rappresentare uno Stato che non c’è. Dobbiamo, invece, rappresentare l’insicurezza dei nostri cittadini, che pagano le tasse come gli altri di altre parti d’Italia ed hanno bisogno di chi li tutela. Personalmente sono disposto alle dimissioni, ma queste hanno senso se tutto il consiglio comunale assume questa decisione”.“Se il Sindaco minaccia di andare a casa, se tutte le forze politiche decidono, in presenza di scioglimento anticipato per assenza dello Stato, di non presentare candidati, solo così, potremmo rappresentare bene le ansie dei nostri cittadini. La Politica locale o comincia ad avere pensieri lunghi, obiettivi e azioni condivise, altrimenti è senza utilità”.


Pubblicato il 5 Febbraio 2016

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