“Se tutti rispettiamo le regole, la piaga dell’illegalità si sconfigge”
A colloquio con Potito Salatto, nuovo Presidente di Confindustria Foggia
Da qualche giorno Potito Salatto, importante imprenditore della sanità privata foggiana, che ha gestito e gestisce con competenza, è il nuovo Presidente di Confindustria Foggia al posto del costruttore Eliseo Zanasi, il quale ha avuto il merito indiscutibile di traghettare e gestire Confindustria in un momento molto delicato e lo ha fatto con abilità. Il Quotidiano ha intervistato il neo presidente.
Presidente Salatto, un compito non semplice il suo…
“Me ne rendo conto e sicuramente non sarà una passeggiata di salute, in ogni caso cercherò di dare il massimo, come faccio sempre, dedicando almeno la metà del mio tempo, alla Confindustria che ne ha bisogno. Come tutti possono vedere e rendersi conto, presiedere Confindustria non è un compito agevole ed ha i suoi problemi che tutti assieme, non da solo, dovremo risolvere o cercare di fare”.
Sarà un presidente sceriffo?
“A questa età non è il caso. In vita mia non ho mai gradito questa parte, anche se mi piace e lo voglio il rispetto delle regole, da parte di tutti, pubblico e privato. Se tutti fanno il loro dovere, non esiste la ragione per alzare la voce o sbattere i pugni. Ho la fortuna e ringrazio tutti, di guidare Confindustria che è una associazione di persone responsabili e mature che sanno dove vogliono andare. La cosa essenziale è marciare uniti, fare rete, senza fughe in avanti. Siamo sulla stessa barca”.
Lei non è uno che si tiri indietro…
“A me piace parlare diretto, sia pure con educazione, ma quello che bisogna dire, va detto. Sono stato in politica e per usare un eufemismo, non ho cercato il consenso ad ogni costo, amando il rispetto delle istituzioni e dei tempi. Purtroppo, e questo va ricordato, i tempi del pubblico e della politica, nelle scelte, sono diversi da quelli dell’impresa. Gli imprenditori per necessità, si muovono con rapidità, con tempismo, cose che la politica non sempre sa fare o può fare. Gli imprenditori, allora, devono fare il loro mestiere, talvolta tornare a farlo, con orgoglio e capacità”.
La prima grana economica: i dazi di Trump…
“Non è roba da poco, però non dobbiamo farci trovare impreparati e trovare, nei limiti del possibile, le contromisure. Innegabilmente aziende che esportano il marmo o l’agroalimentare, penso alla trasformazione del pomodoro, potranno subire delle conseguenze negative. Vedremo che fare e come”.
Legalità nel foggiano…
“Il problema è di metodo. Se tutti, ripeto tutti, rispettiamo le regole, questa piaga si sconfigge. Bisogna lavorare sul metodo, insisto. Una delle cause del malcostume è costituita dai tempi elevati della burocrazia. Questo fa in modo che aguzzi l’ingegno di persone poco perbene, che stimoli la corruzione o altre fantasie. Abbiamo bisogno di cambiare modo di pensare. E amo in ogni scelta, la trasparenza”.
Lei è un grande imprenditore che viene dalla sanità privata che ha gestito e gestisce ottimamente. Positivo un presidente che viene da questo delicato settore?
“A leggere i dati, l’ 85 per cento della spesa pubblica regionale si basa sulla sanità. Non è un fatto solo pugliese, sia chiaro, ma nazionale e questo deve portarci a riflettere. La gente ha diritto alle cure, alla salute, ad essere degnamente assistita sul territorio senza la necessità di andare al pronto soccorso o all’ ospedale. Lo si fa con la medicina del territorio. Ma molto contano gli stili di vita, il mangiare bene, una alimentazione corretta e una vita serena. E non dimentichiamoci del turismo che rappresenta una voce molto importante del nostro pil”.
Che anno sarà il 2025 per l’impresa foggiana?
“Direi per tutta l’economia. Veniamo già da anni problematici, il 2024 non è stato esaltante e portiamo i residui del Covid. Ritengo che tra incertezza, guerre e dazi, il 2025 non sarà semplice ed anzi duro. Ma abbiamo imprenditori di valore capaci di superare le avversità”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 7 Marzo 2025