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Schillaci: “Le aggressioni ai sanitari sono un problema culturale”

Lo ha detto a Foggia il ministro della Salute. “Vergognoso che oltre il 70% dei casi sia contro le operatrici'”

“Non è solo un problema di aumento delle pene, ma è un problema culturale”. Lo ha detto a Foggia il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in riferimento alle aggressioni agli operatori sanitari. Il ministro è intervenuto alla presentazione in anteprima nazionale del terzo rapporto Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) – Censis che indaga le cause della violenza per la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. È stata scelta Foggia – ha precisato Schillaci – anche per gli avvenimenti tragici della scorsa estate che hanno portato a un’accelerata legislativa con il decreto che ha aumentato le pene per chi usa violenza contro il personale sanitario fino all’arresto in flagranza di reato differita”. Lo scorso 5 settembre medici e infermieri del policlinico di Foggia furono aggrediti con calci e pugni dai parenti di una ragazza di 23 anni di Cerignola morta la sera prima durante un intervento chirurgico. “Quando il cittadino si reca in ospedale – ha aggiunto Schillaci – in pronto soccorso, in uno studio medico o da un qualunque professionista sanitario o camice bianco, trovo assurdo che quelle persone diventino oggetto di violenza. Sono lì ad aiutarci. È importante ribadirlo anche oggi”. Il ministro ha evidenziato che “le aggressioni sono aumentate. Dai dati non ancora ufficiali dall’entrata in vigore degli ultimi provvedimenti forse c’è un’inversione di tendenza. Però è un aspetto preoccupante, poco edificante”. “Quella di oggi – ha detto – è una giornata importante perché arriva a pochi giorni
dalla festa della donna. Ed è una cosa triste che oltre il 70% delle aggressioni avvenga ai danni di operatrici sanitarie. Questo lo trovo ancora più vergognoso”.

“La sicurezza del personale non è un mero slogan, è una vera priorità, messe in campo misure per scoraggiare la violenza”

 

“Dai dati dell’Osservatorio del ministero sulla sicurezza dei professionisti sanitari e
sociosanitari, che fanno riferimento a segnalazioni su base volontaria, emerge che nel 2024 sono state segnalate oltre 18mila aggressioni a livello nazionale, coinvolgendo circa 22mila operatori”. “Guardando agli ambiti – ha aggiunto il ministro – le aggressioni si verificano soprattutto in pronto soccorso, nei
servizi psichiatrici e nelle aree di degenza mentre gli aggressori purtroppo sono prevalentemente i pazienti stessi, seguiti da familiari o caregiver e si conferma, come nel 2023, una netta prevalenza di aggressioni verbali (70%) rispetto a
quelle fisiche (24%) e contro la proprietà (6%)”. “La sicurezza del personale sanitario e sociosanitario – ha precisato il ministro – non è un mero slogan, è una vera priorità. Per questo abbiamo approvato norme per non lasciare
impuniti gli aggressori, con la procedibilità d’ufficio e pene più severe, e potenziato la vigilanza con più presidi di polizia negli ospedali. Fino ad arrivare all’ultima legge che ha introdotto l’arresto in flagranza di reato anche differita”. “Credo – ha detto – si debba riconoscere al governo di aver messo in campo misure importanti, condivise con le categorie, per scoraggiare la violenza e aumentare i livelli di sicurezza per il personale”.

 


Pubblicato il 13 Marzo 2025

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