Ritardo nei contratti del Comune con i nidi, sempre la stessa storia
Fondi bloccati da novembre, l’opposizione: “Famiglie in bilico”
Sono in ritardo di quattro mesi i buoni educativi per gli asili nido che, erogati dalla Regione, il Comune contrattualizza con i vari gestori, 37 strutture che coprono il 98% dell’utenza cittadina. È di 4milioni e mezzo il fondo che la Regione eroga, ed è arrivato puntuale. “Ne è stata assegnata però solo una parte- dice Fabio Daniele, segretario regionale della Fism-, 3milioni e 800mila, mancano ancora 700mila euro”.
Per quanto riguarda invece il ritardo nei contratti, Daniele aggiunge: “Da novembre, con i fondi a disposizione al Comune, i contratti sono arrivati solo stamattina (ieri per chi legge, ndr). Finora siamo stati impossibilitati a fatturare, la famiglia, come si sa, partecipa solo di una piccola quota per il pagamento della retta. Dopo il ritardo accumulato, se tutto va bene, occorreranno altri 60 giorni per gli atti di liquidazione che svolge il servizio Pubblica istruzione del Comune di Foggia. Con la nuova amministrazione abbiamo avuto vari incontri e abbiamo registrato la loro disponibilità. Non voglio accusare la politica e un governo da poco insediato, ma anche la struttura comunale è molto lenta nello svolgere le pratiche”.Intanto le porte dei nidi convenzionati si sono aperte a settembre, i gestori, in sofferenza, hanno assicurato il servizio educativo, il personale, i pagamenti, la mensa, e…tra un po’ termina l’anno. “Se venisse espletato tutto entro maggio- dice un’educatrice- cominceremmo meglio, avremmo meno ansie e preoccupazioni. Qui la retta più alta non supera i 100 euro, qualcuno non paga nulla, altri sui 30 euro. Ma come si fa ad andare avanti?”.
All’Ambito di Foggia è stato assegnato, ai sensi del regolamento Ue, la quota pari al massimo del 2% del finanziamento regionale per le spese di funzionamento e gestione dell’avviso pubblico. “Proprio queste spese destinate al personale e al funzionamento a che servono se poi non si preparano gli atti destinati alla sottoscrizione dei contratti di servizio e ad erogare i buoni educativi?”, tuona l’opposizione con il gruppo di centrodestra e con il consigliere Antonio De Sabato. “Il mancato rispetto dei termini del procedimento amministrativo crea un forte danno alle strutture che si occupano dei nostri figli. Come centrodestra – dice Claudio Amorese, capogruppo di Fdi- siamo indignati nello scoprire che ogni anno i gestori di asilo nido sono costretti a battersi per un loro naturale diritto. Siamo ancora più indignati perché sono anche le politiche di genere ad essere compromesse: non solo si mette a repentaglio la serenità delle mamme e delle loro famiglie ma si ignora o si vuol fare finta di ignorare che il 95% del personale impegnato nelle strutture è donna”.
Altra dibattuta questione, a parte i “ritardi della tecnostruttura”, è quella per cui il Comune di Foggia, nel periodo dei commissari, dice la minoranza, ha cancellato il finanziamento comunale dedicato agli asili nido che negli ultimi anni ammontava a oltre 1.000.000,00 di euro. “Integrava la quota regionale per garantire la totale copertura degli aventi diritto. Un taglio motivato proprio in considerazione del finanziamento del Fondo Sociale Europeo messo a disposizione dalla Regione Puglia, finanziamento che però già esisteva”.
La domanda è se questa amministrazione comunale abbia intenzione di ripristinare una quota di fondi comunali a sostegno degli asili nido. Al momento, con l’effetto dei ritardi nei pagamenti alle strutture e nell’attesa della restante parte del finanziamento regionale, resterebbero fuori dalla copertura alcune delle 700 famiglie interessate.
In commissione socio-culturale se n’è discusso. Il consigliere Antonio De Sabato precisa: “I fondi si erano bloccati in Comune per un problema tecnico che ora è stato in parte risolto. Ma è una criticità ciclica, ogni anno si ripete sempre la stessa storia. Sono parte lesa anche come genitore. Spesso ho ricevuto avvisi di possibile sospensione nell’erogare il servizio nido. Quest’anno la situazione l’abbiamo salvata in extremis, ma va definito un quadro generale anche con l’assessore al bilancio e con un tavolo di concertazione in cui siano presenti anche altri attori”.
Paola Lucino
Pubblicato il 13 Febbraio 2024