Restare da bambini, da migranti, da artisti: il Festival si apre alla pluralità delle voci e degli sguardi
Ospiti Eva Montanari, Jadd Hilal, Alessia Melcangi, Davide Lerner. Gran finale con la stand-up comedy “Articolo 1” di Monir Ghassem

La seconda giornata del Festival della Letteratura Mediterranea di Lucera, organizzato da APS Mediterraneo è Cultura, con la direzione artistica di Annalisa Mentana, si apre sotto il segno della creatività e dell’incontro tra generazioni, culture e linguaggi. Venerdì 19 settembre, la città continua a essere crocevia di storie, riflessioni e visioni, ospitando eventi che spaziano dall’infanzia alla geopolitica, dalla narrativa all’ironia corrosiva della stand-up comedy. Un programma che dà corpo e voce a quella fatica di restare che si manifesta già nei più piccoli e si allunga, come un filo, fino agli interrogativi più urgenti del nostro tempo.
La mattinata si apre alle ore 9 con un appuntamento dedicato ai bambini delle scuole primarie IC “Bozzini-Fasani”, “IC Manzoni-Radice” e IC “Tommasone-Alighieri”. In collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bari – Dipartimento di Didattica dell’Arte, prende vita il laboratorio creativo “Cartoline da una restanza”, condotto dal docente e storico dell’arte Gerardo Di Feo e a cura dall’illustratrice Eva Montanari. Un percorso espressivo e immaginativo che invita i bambini a raccontare – con il disegno, la parola e il gesto – cosa significhi per loro restare.
Gerardo Di Feo, formatore e Ph.D. Fellow in Relazioni Umane, da oltre vent’anni si occupa di didattica dell’arte e narrazione creativa per l’infanzia. È stato tra i principali collaboratori dell’artista Maria Lai e autore di pubblicazioni che indagano il legame tra arte, gioco e memoria. Accanto a lui, Eva Montanari – illustratrice di fama internazionale, tradotta in 13 lingue, presente in numerose biennali e mostre nel mondo – guida i bambini nella costruzione di un immaginario sensibile e poetico, fedele al suo stile dolce e visionario.
Nel pomeriggio, alle ore 18 in Largo Granata, il festival accoglie Jadd Hilal, scrittore franco-libanese che ha saputo raccontare, con lucidità e delicatezza, le fratture della diaspora, il legame con la terra d’origine e le sfide dell’identità. A partire dal suo romanzo Una terra per restare, Hilal riflette sul significato profondo del radicamento, inteso non come vincolo ma come possibilità di fioritura. Le sue opere – premiate in Francia con importanti riconoscimenti come il Grand Prix du roman métis e il Prix des lycéens d’Île-de-France – sono tradotte in molte lingue e ampliano il respiro del Festival verso una dimensione davvero mediterranea. A dialogare con l’autore sarà Angela De Meo, in un confronto intimo che attraversa parole, storie e origini.
Subito dopo, alle 19,30, sempre in Largo Granata, si entra nel vivo di una riflessione collettiva sulle prospettive del nostro tempo con la tavola rotonda “Il futuro del Mediterraneo: fratture e potenzialità di un mare che unisce e divide”. A confrontarsi su questi temi saranno Alessia Melcangi, Professoressa Associata di Geopolitica e Storia del Mediterraneo e del Medio Oriente alla Sapienza di Roma, e Senior Analyst per la Fondazione MedOr, e Davide Lerner, giornalista italiano, autore del reportage Il sentiero dei dieci, un viaggio intenso e coraggioso tra Israele e Gaza. Modererà l’incontro Micky De Finis, con uno sguardo attento alle implicazioni sociali e culturali che queste dinamiche generano.
La giornata si chiude con una risata che punge e fa pensare. Alle ore 21, in Largo Granata, salirà sul palco Monir Ghassem, una delle voci più irriverenti della nuova stand-up comedy italiana, con il suo spettacolo “Articolo 1”. Laureato in Scienze della Pace e in Relazioni Internazionali, Ghassem è un comico atipico che usa la scena come spazio politico, sociale e intimo. Attraverso il filtro dell’ironia e della provocazione intelligente, racconta le contraddizioni della società contemporanea, il precariato intellettuale e la disillusione delle nuove generazioni. Con uno stile diretto e tagliente, Ghassem chiude la giornata con uno spettacolo che sa essere comico e amaro, leggero e profondamente lucido.
Il Festival, in questa sua seconda giornata, dimostra di saper parlare a pubblici diversi con linguaggi differenti. Restare, ancora una volta, è un gesto complesso: può cominciare da un disegno infantile e arrivare a un atto satirico. Ma in ogni caso è una forma di presenza attiva, interrogante, necessaria.
Pubblicato il 18 Settembre 2025



