Renato Marengo è il produttore dei “Cantori di Carpino”
Renato Marengo è il produttore dei “Cantori di Carpino”. Da oggi il noto giornalista e critico musicale lega il suo nome al gruppo leader della musica popolare del Gargano. Un matrimonio che porterà sinergie importanti e allargherà ancora più gli orizzonti artistici e nel campo della ricerca. L’intesa è stata raggiunta dopo un breve “feeling” tra Marengo e Cantori di Carpino, scoppiato questa estate durante il tour della Rassegna “Terra Battente” di Ferrovie del Gargano, di cui Marengo è direttore artistico, e suggellato nelle ultime ore.
Marengo vanta una lunga attività nella produzione musicale avendo già ricoperto questo incarico con Eugenio Bennato, la Nuova Compagnia di Canto Popolare e Teresa De Sio. «Un compito importante ma anche un onore senza eguali – commenta il neo produttore dei Cantori -. Questo gruppo rappresenta la più genuina delle tradizioni della musica popolare garganica e, negli anni, non ha subito alcun tipo di contaminazione esterna ed interna. Li ho ascoltati in più occasioni lasciandomi suggestionare dalla loro arte, dal loro modo di presentarsi al pubblico. L’entusiasmo con cui i giovani e non danzano le serenate dei “Cantori” non ha eguali. I loro concerti sono l’esempio lampante di come la tradizione sia capace di catalizzare l’attenzione delle nuove generazioni». Quali progetti nel cassetto? «Innanzitutto una sempre più diffusa collocazione del loro straordinario progetto musicale. Poi troveremo soluzioni per rinfocolare la ricerca, più che mai convinti che Nicola Gentile e i suoi musicisti-cantanti siano capaci di regalarci altre sorprese. Continueremo a lavorare ancora più sull’immagine e il marketing del gruppo, sfruttando il già interessante lavoro svolto sul campo dalla CdP Service, l’agenzia che già cura questo settore. Infine, valuteremo proposte che ci pervengono dall’esterno per dare vita un progetto di brand territoriale della musica popolare del Gargano. Insomma, ai Cantori di Carpino spetterà il compito di fare da apripista per un movimento che può fare tanta strada anche perché come gruppo sono presenti nelle maggiori classifiche di world music internazionale. Percorso avviato dagli studi sul territorio da ricercatori dal calibro di Alan Lomax, Diego Carpitella, Roberto Leydi, Roberto De Simone ed Eugenio Bennato. Senza dimenticare anche l’apporto fornito dalla presenza al proprio interno di un liutaio-musicista, Antonio Rignanese, costruttore di chitarre battenti e punto di riferimento per tanti giovani».
Pubblicato il 15 Dicembre 2017