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Regione, i pentastellati pugliesi si preparano a rivendicare il candidato presidente

L’elezione di Elly Schlein a segretaria del Pd ha messo in allerta il M5S e conseguentemente le truppe pentastellate anche i Puglia corrono ai ripari. Infatti, il nuovo corso del Pd potrebbe portare ad un recupero di consensi a danno del M5S, che nella nostra regione alle ultime politiche, nonostante il calo subito rispetto alle politiche del 2018, è riuscito comunque a mantenere il primato dei consensi, con circa il 28,5% di suffragi, risultando nella classifica pugliese il primo partito, davanti a Fratelli d’Italia, che nella nostra regione si è fermato al 23,5% di voti, ed al Pd di Emiliano e Decaro, che si è attestato ben 12 punti percentuali sotto al partito di Giuseppe Conte. Quindi il M5S, per fronteggiare la possibile concorrenza del Pd post elezione di Schlein, in Puglia ha già avviato una riorganizzazione del Movimento su base territoriale con la nomina dei coordinatori provinciali che, sin dalle amministrative di maggio prossimo, nei Comuni chiamati al voto (tra questi i capoluogo Foggia e Brindisi) dovranno strutturare il partito, dando forma ad apparati organizzativi non solo a livello provinciale ma anche comunale, nei rispettivi territori di competenza. E per fare ciò l’ex premier Conte ha scelto per il ruolo di coordinatori provinciali dirigenti di provata esperienza politica, al fine sia di radicare la presenza del Movimento anche a livello locale, sia soprattutto di evitare gli errori del passato, che avevano reso praticamente irrilevante, o addirittura assente, la presenza del M5S in molti consessi istituzionali comunali. Per la provincia di Bari, Conte ha scelto come responsabile il riconfermato sindaco pentastellato di Noicattaro, Raimondo Innamorato, che ultimamente per ragioni ambientali si è reso protagonista di una forte opposizione alla deviazione di un tratto sud della tangenziale di Bari in agro noiano. Per la provincia di Brindisi il leader del M5S ha indicato a coordinatore il preside ed ex sottosegretario alla Pubblica istruzione Salvatore Giuliano. Invece, in Capitanata a coordinare il M5S è l’europarlamentare Mario Furore; nel Salento il responsabile provinciale è l’ex senatore pentastellato  Iunio Valerio Romano, mentre per la provincia ionica il coordinamento del M5S è stato affidato a Francesco Nevoli, in passato sfidante al primo debutto dell’odierno riconfermato sindaco Rinaldo Melucci del Pd. In fine, nella Bat, dove il Movimento vive una situazione particolarmente a causa di molteplici frizioni interne, l’ex premier Conte ha affidato l’incarico di coordinatore provinciale ad interim al segretario regionale del Movimento, Leonardo Donno. La missione dei neo responsabili provinciali pugliesi del M5S sarà quella di raccordare, nei rispettivi territori, l’attività politica svolta dai rappresentanti in Parlamento con quella dei referenti comunali, sotto la regia di Donno. Da non dimenticare, inoltre, che la Puglia, oltre al leader massimo Giuseppe Conte, può contare anche sulla presenza di uno dei vice-presidenti nazionali del Movimento, vale a dire il senatore tarantino Mario Turco, che – come si ricorderà – in passato nei due governi a guida pentastellata è stato anche sottosegretario. Infatti, tra gli addetti ai lavori non è più ormai un mistero che gli obiettivi del M5S nella nostra regione sono quelli di consolidare il consenso ottenuto alle politiche dello scorso mese di settembre, per poi rivendicare nel 2025 o prima (se il governatore Michele Emiliano dovesse candidarsi ed essere eletto nel 2024 al Parlamento europeo) il nome del candidato alla guida della Regione in una possibile alleanza del M5S con il Pd di Schlein. Richiesta a cui difficilmente potrebbe sottrarsi la neo-segretaria dem, qualora ci fosse con Conte un’intesa politica nazionale per i prossimi appuntamenti elettorali. Ed ancora di più se in Puglia il M5S dovesse cominciare ad affermarsi anche a livello locale rispetto ai deludenti risultati conseguiti in passato per le amministrative di molti Comuni. Ipotesi, quella di prelazione pentastellata per il prossimo candidato governatore, che metterebbe fuori gioco dall’analoga richiesta il Pd, ma soprattutto il Primo cittadino barese e Presidente dell’Anci, Antonio Decaro, che a tale ruolo ambirebbe fortemente dopo la fine del suo secondo mandato da sindaco. In realtà, lo stesso Decaro è forse ben consapevole del rischio di essere lasciato a terra dalla neo-segretaria del Pd, Schlein, che di certo non rischierebbe di compromettere l’asse nazionale con i “5 Stelle” per garantire al Pd pugliese e, in particolare, a Decaro la candidatura alla presidenza della Regione. Difatti, non a caso Decaro da presidente Anci sta incalzando il livello di pressione dell’Associazione sul governo Meloni ed il Parlamento una modifica della legge elettorale comunale che consenta la possibilità di terzo mandato consecutivo ai sindaci di Comuni superiori a 15mila abitanti. Proposta, questa, che al momento però non risulta neppure incardinata, né alla Camera, né al Senato, ma che è presente solo a livello di dibattito politico all’interno dei partiti, insieme all’ipotesi di terzo mandato anche per i governatori. Ma con l’elezione di Schlein alla guida del Pd le proposte di terzo mandato per sindaci e governatori è possibile che vengano depotenziate proprio da parte dem, che su questo tema potrebbe ben presto ritrovarsi in sintonia con le ragioni di coloro che in Parlamento non voglio assolutamente mettere mano a modifiche della legge elettorale comunale. Infatti, in proposito, qualcuno ha ironicamente esclamato ricordando: “Neppure il regime fascista teneva nei Comuni i podestà per 15 anni consecutivi!” Ma questo il Sindaco e Presidente dell’Anci, Decaro, forse non lo sa.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 8 Marzo 2023

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