Racket, il Comune di Foggia darà sostegno legale e psicologico alle vittime
La maggioranza di centrodestra ha approvato nel corso della seduta del Consiglio comunale la mozione ‘Modello Foggia’, in cui vengono definite le azioni da porre in essere sul fronte della sicurezza, ed in particolare a tutela dei commercianti e degli imprenditori vittime di reati di natura estorsiva.La mozione, nello specifico, prevede una tutela legale, che sarà assicurata dal servizio Avvocatura del Comune di Foggia per facilitare l’iniziale denuncia, nonché consentire al cittadino vessato la sua difesa nelle consequenziali fasi giudiziali; il supporto psicologico che sarà prestato dagli assistenti sociali in servizio presso il settore delle Politiche Sociali alle vittime ed ai rispetti familiari, al fine di sostenere moralmente quanti cadono nella morsa del racket e dell’usura; controlli stringenti e quotidiani da parte degli Agenti di Polizia Municipale al fine di garantire maggiore sicurezza al cittadino vessato, alla sua attività commerciale o imprenditoriale ed alla sua famiglia; l’adozione di supporti tecnologici (come l’installazione delle telecamere di sicurezza) per favorire il controllo, di concerto con le altre autorità di pubblica sicurezza, delle attività commerciali; l’istituzione di un apposito capitolo di spesa in bilancio a copertura della proposta in parola, demandando a ciò l’assessorato ai Servizi finanziari; l’istituzione di un apposito regolamento, da pubblicizzare adeguatamente in favore della cittadinanza, da predisporre di concerto con le associazioni antiracket e antiusura maggiormente rappresentative che operano sul territorio, con le quali sottoscrivere un protocollo d’intesa per i servizi da rendere in favore dei cittadini colpiti da questi reati. “Si tratta di interventi importanti in materia di legalità, che abbiamo immaginato e costruito come segnale di sostegno e vicinanza ai commercianti vittime dell’odiosa piaga estorsiva e come naturale prosecuzione dell’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio comunale all’unanimità circa un anno e mezzo fa, all’esito della seduta monotematica dedicata all’emergenza sicurezza. Un segnale di discontinuità rispetto al passato, che si unisce alla decisione politica dell’attuale Amministrazione comunale, attraverso la quale il Comune di Foggia, come già avvenuto recentemente, si costituisce parte civile nei processi penali per i reati di natura estorsiva – commentano i consiglieri di maggioranza –. La nostra proposta, quindi, è finalizzata a definire con maggiore puntualità il perimetro di intervento del Comune, ad offrire assistenza legale alle vittime di reati estorsivi, a migliorare le azioni nel campo della sicurezza, ad assicurare un sostegno economico non in modo indiscriminato, ma all’esito di un procedimento penale ed in presenza di una sentenza passata in giudicato che accerti la pratica estorsiva. Si tratta di misure concrete, che auspicavamo potessero essere condivise dall’intera Assemblea consiliare”.“La minoranza consiliare, invece, ha trasformato il tema della legalità in una bandierina politica, contraddicendo lo spirito di unità che ci aspettavamo animasse il dibattito in Consiglio comunale – rilevano i consiglieri della maggioranza di centrodestra –. La mozione depositata dalla maggioranza, infatti, integrava e migliorava il cosiddetto ‘Modello Ercolano’ presentato dalla minoranza, senza contraddirne né lo spirito né le finalità. Peraltro nelle scorse settimane sulla nostra proposta c’era stata una serena e proficua interlocuzione con la minoranza, che sembrava far da preludio ad una condivisione unanime del ‘Modello Foggia’ – sottolineano i consiglieri di maggioranza . Diverso il parere delle opposizioni dal momento che il Modello Ercolano in principio presentato dal partito Democratico mirava non già al supporto legale e psicologico, bensì alla detassazione di tutti quei commercianti vittime del racket, anche per incentivare un percorso di denuncia che oggi è ancora scarsamente praticato. Mozione poi ritirata su proposta del consigliere all’epoca di maggioranza, Giuseppe Mainiero, per condividerne una seconda che, attese le difficoltà di bilancio ad istituire un capitolo di spesa sul tema specifico, mirava a tassare la “ludopatia” così da costruire un “salvadanaio” ad hoc per le vittime del racket.
Pubblicato il 23 Giugno 2016