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Quindici anni tra sperperi e promesse, ma il ‘112’ resta un miraggio

E se tra quattro mesi il 'NUE' non sarà operativo, si rischia una multa salata comminata dall'Ue

La regione Puglia rischia una multa salata, per il mancato avvio del ‘numero unico di emergenza’ che doveva essere pronto addirittura da una quindicina d’anni; ed ora e’ corsa contro il tempo, appunto, per evitare la multa europea per la mancata inaugurazione del ‘Nue’ che, se non sarà operativo entro fine 2023, costerà parecchio all’Erario regionale. Insomma, l’ente di Emiliano dovrà versare a Bruxelles una multa ammontante a ben 200 mila euro, senza contare ogni giorno di ritardo a partire da gennaio 2024: una beffa se si pensa che il progetto doveva essere pronto come detto già dal 2008. E per allora – terminata la fase attuativa – dovevano essere pronte le sedi di Modugno, Campi Salentina e Foggia per un costo ad oggi di circa 15 milioni di euro. Ma dopo un paio d’anni di appalti e lavori, nessuna delle tre centrali operative era entrata in funzione, con tanto di strutture inutilizzabili, spesso non a norma, dopo che nel capoluogo dauno l’originaria localizzazione all’aeroporto ‘Gino Lisa’ fu sostituita da una nuova struttura realizzata ex novo nell’ex villaggio Azzurro con altre e più ingenti spese. Ma in Regione, oltre che coi conti in rosso e l’ombra delle multe Ue per colpa di ritardi e sviste sull’operatività del ‘112’, bisognerà fronteggiare la rabbia degli aspiranti operatori telefonici del ‘Nue’. Più di centoventi candidati che un anno e mezzo fa hanno superato un regolare concorso pubblico e sono ancora in attesa di essere assunti dal commissario straordinario nominato dalla giunta dell’ente per sbrogliare la matassa, il generale in pensione della guardia di finanza Salvatore Refolo che ha preso il posto dell’ex dirigente Mario Lerario e al quale la Regione Puglia, appunto, aveva affidato il compito di far ripartire il travagliato numero emergenziale. E mentre Innovapuglia prometteva un <<importantissimo beneficio del nuovo servizio>>, con la ‘geolocalizzazione’ del chiamante, per cui il sistema doveva essere in grado di identificare automaticamente la provenienza della telefonata e stabilire le coordinate da fornire agli operatori, Michele Emiliano in persona dava personalmente per scontato lo stato d’attuazione delle attività finalizzate all’attivazione del Numero Unico Europeo di Emergenza – NUE112, promettendo che entro i primi mesi del 2022 (!) la Puglia avrebbe messo in esercizio il numero d’urgenza a disposizione dei pugliesi. E cioè che, componendo il numero 112 – unico in tutti i Paesi della UE – i cittadini avrebbero potuto accedere, come in un portale unico, alla gestione di emergenze e urgenze: da quelle di natura sanitaria a quelle di ordine pubblico riunendo i numeri 118, 112, 113 e 115. <<Una innovazione straordinaria che noi realizziamo – ha spiegato il governatore – perché l’Europa ha preso questa decisione per tutti i Paesi dell’Unione, ma soprattutto perché in questo modo si realizza un vecchio sogno, quello della integrazione dei numeri dell’emergenza che possono essere in questa maniera impegnati in modo filtrato, eliminando tutte le telefonate superflue che rendono difficili gli interventi dei vigili del fuoco, della capitaneria di porto, della polizia e dei carabinieri>>. Ma la <<rivoluzione copernicana che la Puglia sta facendo tra protezione civile e sanità>> vagheggiata da Emiliano dovrà attendere. Fino a quando, multe e salassi permettendo, ancora non si sa….

Francesco De Martino


Pubblicato il 8 Settembre 2023

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