Puglia irriconoscibile, gli antichi mostri del Gargano
Alcuni milioni di anni fa tutta la nostra penisola presentava un aspetto ben diverso : La linea di costa cominciava all’altezza degli attuali 300 m. s.l.m. Ciò significa, per esempio, che la pianura Padana era una prolunga del mare destinato assai più in là ad essere battezzato Adriatico, che arcipelaghi annunciavano la Toscana, il Lazio e la Campania di oggi, che la Sicilia meridionale era immersa nel futuro e omonimo Canale… E la Puglia? Altrettanto irriconoscibile. Si può dire che a stento esistesse, nel senso che dal mare emergevano, separati, soltanto il Gargano e la Murgia. Quale aspetto presentavano sul piano floro-faunistico queste due ‘isole’. Certamente la mancanza di contatti con l’area continentale vi sviluppò endemismi estremi. Matias Freudenthal, un paleontologo tedesco che all’inizio degli anni settanta scoprì e studiò i fossili rinvenuti nelle fessure carsiche del Gargano, individuò i resti di una fauna imponente : anfibi, uccelli (rapaci e non), lontre, rettili (coccodrilli, testuggini, serpenti e lucertole)… Data l’esiguità degli avanzi, solo di cinque specie è stata possibile una ricostruzione scientificamente attendibile. Sull’isola del Gargano visse un insettivoro gigante (il Deinogalerix Koenigswaldi) le cui dimensioni raggiungevano quelle di una volpe. Dallo studio della conformazione dei denti è molto probabile che nel corso della sua evoluzione questo animale sia passato dal nutrirsi di insetti a mangiare rane, pesci e crostacei d’acqua dolce e cuccioli d’altri mammiferi ; il che significa abbandonare l’ordine dei predati per fare ingresso in quello dei predatori. Dello stesso periodo è endemico del Gargano il Prolagus Imperialis, un animale molto vicino alla lepre che presentava orecchie piccole e tonde, coda piccola e il dorso piegato all’indietro, sì che pure quando era in piedi dava l’impressione di stare seduto. Tornando agli animali giganti, erano presenti l’Hattomys Gargantua (un criceto) e il Microtia Magna (un ratto) ; che arrivavano ad essere più grandi di un gatto. Infine l’Hoplitomeryx, una specie di cervo affatto gigante che si distingueva per il fatto di avere cinque corna non ramificate : un corno gli spuntava sul muso, due corna emergevano dalla sommità del capo ed erano rivolte all’indietro, due corna più piccole infine erano poste all’altezza delle arcate orbitali e si presentavano puntate in avanti. Completavano il truce aspetto due lunghissimi canini a sciabola. Poiché l’Hoplitomeryx non aveva nemici naturali, si pensa che tutto quell’arsenale fosse rivolto verso i conspecifici ; il che fa immaginare competizioni fra maschi particolarmente violente.
Italo Interesse
Pubblicato il 17 Marzo 2016