Cronaca

Premio BiolMiel a un’azienda di Foggia

Il miglior miele millefiori biologico d’Italia 2017 è stato prodotto nella magnifica terra daunia. All’azienda agricola Iannelli Assunta di Foggia, la giuria internazionale di BiolMiel ha assegnato ben tre premi, due medaglie d’oro e una d’argento. I tre mieli hanno superato una durissima selezione. La commissione internazionale, composta da esperti, ha valutato l’aspetto visivo, il profumo, il gusto, la consistenza, l’ eventuale contaminazione. BioMiel è tra i premi internazionali più prestigiosi, e l’unico concorso internazionale riservato ai migliori mieli biologici. Nato a Bari, nel 2008, dalla collaborazione di CIBI, il Consorzio Italiano per il Biologico e il CREA-AA di Bologna, BiolMiel ha come obiettivo la valorizzazione della produzione dei mieli biologici, il lavoro dei piccoli apicoltori e il sostegno alla biodiversità e la gestione aziendale ispirata alla responsabilità sociale. Il concorso internazionale continua a registrare una costante crescita di presenze sia di mieli italiani sia extraeuropei. Per l’edizione 2017 sono stati oltre duecento i mieli in concorso, molti provenienti anche da Grecia, Slovenia, Croazia, Germania, Spagna. Lo scorso 24 marzo, ad Ostuni, nella Cittadella Biol, la signora Assunta Iannelli accompagnata dal figlio, Vincenzo Pavone apicoltore professionale, ha ricevuto i prestigiosi riconoscimenti per la produzione dei tre mieli millefiori biologici. “E’ una grande soddisfazione“ dice Vicenzo Pavone “Facciamo questo lavoro da diversi anni, lo facciamo con grande consapevolezza e amore per il mondo delle api, cui va il merito di questi premi. Conosciamo la qualità del nostro prodotto molto apprezzato dai clienti, ma sinceramente non ci aspettavamo un riconoscimento così importante”. I mieli premiati sono stati prodotti tra il Gargano e i Monti Dauni: a Rodi, a Sannicandro e a Volturara Appula. Tre distinte zone della Capitanata, che ancora riescono a offrire una straordinaria biodiversità indispensabile alla vita delle api e di altri pronubi sempre più a rischio. L’utilizzo di fitofarmaci e l’andamento climatico, infatti, sono la prima causa dell’alta mortalità delle api e della sempre più scarsa produzione di miele. Nel 2016 e nel 2017 il calo registrato è stato del 70%. “Parliamo, naturalmente, di miele italiano garantito da una filiera certificata e controllata. Sugli scaffali dei supermercati tre confezioni su quattro arrivano dall’estero e spesso sono tagliati” sottolinea Vincenzo che, con la moglie Daniela ricercatrice e tecnologa alimentare, dal 2012 esercitano apicoltura a livello professionale nell’azienda agricola di famiglia. “Essere apicoltori è soprattutto uno stile di vita improntato alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente. E l’apicoltura biologica è soprattutto etica”.

 


Pubblicato il 19 Aprile 2018

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