Cultura e Spettacoli

Polo, il futuro è indoor

Quanto sport si pratica in Puglia. Peccato che le discipline più gettonate siano sempre le stesse : calcio,  basket, nuoto, volley, atletica… Pochissimi  praticano il football americano e ancora meno si dedicano al baseball. E il cricket, il calcio gaelico…? Numeri risibili. Invece il polo… Questa singolare disciplina, una sorta di hockey su prato che si pratica in sella a cavalli ha origini antichissime (la prima partita di polo sarebbe stata giocata nel 600 a.C. fra persiani e turcomanni). Sport elitario per eccellenza, il polo ha conosciuto la sua consacrazione nel Regno Unito, al si fuori del quale, però, ha sempre trovato poco spazio. E’ il caso dell’Italia, benché ciò non impedisca al nostro paese di raccogliere affermazioni importanti, come avvenuto meno di una settimana fa a Saint-Tropez dove il Polo Team Battistoni è riuscito ad assicurarsi il prestigioso Trofeo dell’Open du Soleil. Fa perciò sensazione apprendere che, unica eccezione al di sotto di Roma, il polo si pratica  in Puglia. Lo scorso 3 giugno nel territorio di Fasano è stato assegnato il trofeo ‘Polo degli Ulivi’. Promosso dall’Associazione Horse Club Piana degli Ulivi, l’evento ha avuto luogo in contrada Coccaro, nella sede di quell’Associazione nonché della Scuola di Polo inaugurata per l’occasione. Basteranno sforzi così a (ri)lanciare questo sport? Attualmente in Italia sono attivi dieci club di polo, tuttavia solo ad alcuni di questi corrisponde una scuola di polo. Ciò permette di formare un numero di atleti che basta appena a rimpiazzare quelli che hanno abbandonato la pratica agonistica, per lo più per ragioni anagrafiche. Il polo sopravvive, insomma. Uno stato di cose che è figlio dei limiti di questa disciplina (costosissima, dovendo ogni giocatore disporre in alcuni casi anche di otto cavalli) e che per essere praticata necessita di un prato lungo 275 m. e largo 180. Per questo motivo si sta sviluppando in alternativa una variante del polo, un polo ‘ridotto’, chiamiamolo così, che può essere giocato all’interno dei maneggi (quindi non sull’erba bensì su sabbia, segatura, truciolo, pula di riso o qualunque altro materiale soffice sminuzzato), da due o tre giocatori invece di quattro. Soprattutto i tempi di gioco sono ridotti : da otto ‘chukker’ da sette minuti l’uno qui si scende a due chukker ; il che consente l’utilizzo di un solo cavallo. Nell’insieme, l’intento è avvicinare i giovani al polo sfruttando le minori risorse richieste da questa formula. E poiché alcuni maneggi sono coperti, la formula indoor consente di ampliare la stagione sportiva sino a dodici mesi.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 6 Settembre 2018

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