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Più controlli a Foggia, arrivano i Reparti speciali

Un incremento del numero delle forze dell’ordine da destinare a servizi di controllo nel capoluogo è stato deciso nel corso dell’ultima riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto di Foggia, Maria Tirone. In particolare saranno predisposti servizi anche ad opera dei Reparti speciali delle forze dell’ordine che avranno il compito di scandagliare gli ambienti della criminalità organizzata. L’iniziativa è stata predisposta dopo l’inquietante escalation di episodi criminali che nel giro di pochi giorni si sono manifestati attraverso due attentati del racket nei confronti di attività commerciali, un omicidio ed un ferimento. Episodi tutti avvenuti in pieno centro. Da Bari intanto non si sottovaluta la situazione criminale in provincia di Foggia. “Purtroppo la mafia non chiude per terrorismo, spero che il Ministero dell’Interno comprenda che nonostante le esigenze di sicurezza del Paese in ordine alla minaccia terroristica e alle esigenze giuste di proteggere citta’ come Milano o Roma”, non si possono lasciare sguarniti i territori periferici. E’ questa la preoccupazione espressa da Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. L’argomento e’ stato discusso con i giornalisti a margine di una riunione in prefettura con i vertici degli apparati della pubblica sicurezza dell’intera regione.Manifestando allarme per la recrudescenza dei fenomeni di criminalita’ organizzata soprattutto nel territorio di Foggia, Emiliano ha detto: “sono vicino ai cittadini e ai sindaci foggiani che lottano per la legalita’ insieme a forze di Polizia e magistratura. I commercianti stanno subendo la pressione enorme delle cosche criminali che in questo momento devono pagare avvocati e mantenimento in carcere dei propri affiliati. La loro e’ ormai quasi una pressione militare, qualche volta in orari che un tempo erano interdetti all’esplosione di ordigni e invece oggi minacciano la serata dei giovani”. “In particolare tra San Severo e Foggia e’in corso una guerra per il predominio criminale e per il controllo delle piazze di spaccio e questo provoca fibrillazioni continue e una grande esposizione dei sindaci al pericolo”, ha ricordato ancora Emiliano non dimenticando la sua precedente esperienza da magistrato della Dda.Per questo, il governatore della Puglia ha auspicato che il Ministero degli Interni “si renda conto e ricordi l’esperienza  del terrorismo politico degli anni ‘70 e ‘80. Quando concentrammo tutte le forze contro il terrorismo la mafia ci fece danni incalcolabili, che poi ci vollero anni per recuperare. Quindi – ha concluso – occorre muoversi con grande equilibrio senza mollare mai la prevenzione delle attivita’  criminali mafiose che in Puglia non devono risorgere. Questa e’ la nostra battaglia”.

 


Pubblicato il 25 Novembre 2015

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