Cultura e Spettacoli

Pialla, pialletta e accetta, ecco gli arnesi dell’antico carradore

  “Sono nato nel legno. Nella bottega di mio padre. A quei tempi casa e bottega erano dentro quattro mura”. Tuonano le parole di Giuseppe Di Pasqua, 83 anni di Volturino. In una giornata d’estate afosa e per niente tersa. E con cortesia e ospitalità torna indietro negli anni, alla sua gioventù. Con passi da gigante e dovizia di particolari, quasi quegli anni stessero dietro l’angolo. Il suo bisnonno, bravo intarsiatore, modellava il legno per fare crocifissi. Di qui Giuseppe detto ‘Cristarelli’. Nella sua vita ha svolto il mestiere di carradore, costruttore di carretti, carrettoni e sciaraballi. “Ho incominciato a 10 anni ad aiutare mio padre. Andavamo presso le masserie ad aggiustare i carretti, i carri e tutti i mezzi da traino. Poi rientravamo in bottega e li costruivamo in proprio. Io, mio padre e mio nonno”. Così Giuseppe narra, lucido, affatto intimorito nell’affrontare un viaggio nel suo passato. “Parliamo di tempi di fatica e di stenti. Ciò nonostante gli anni più belli che ho trascorso. Quelli in cui, facendo il mestiere di carradore, ho lavorato con la mia famiglia: mio nonno, mio padre, i miei cugini. Con loro ho lavorato e sono cresciuto, condividendo gioie e fatica. Quegli anni furono la mia esperienza di giovane che si affacciava alla vita. La mia gavetta. Che non  rimpiango perché mi ha temprato per affrontare gli ostacoli che, crescendo, ho dovuto affrontare. Poi gli anni bui, quelli di Hiroshima; i primi carri con le gomme: le automobili…”, continua emozionato Giuseppe, mentre i primi segni di commozione trovano spazio sul suo viso. Velleità che subito Giuseppe ‘Cristarelli’ spegne sul nascere. Difatti, deciso, riprende a discorrere: “Sono contento perché nella mia vita ho costruito una famiglia.Continua sull’edizione cartacea del Quotidiano di Foggia. Nelle edicole di Foggia e provincia


Pubblicato il 4 Settembre 2010

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