Parco del Gargano, i sindaci esclusi dal direttivo non ci stanno
L’idea di parlarne al presidente Mattarella e all’Anci
“Poco importa di chi sarà il nuovo (o vecchio) presidente: il Parco ha bisogno di un esecutivo che rappresenti il territorio. Perché meglio dei sindaci il territorio non lo conosce nessuno”.
È stato questo lo sfogo del sindaco di S. Nicandro Matteo Vocale dopo la nomina a commissario di Pasquale Pazienza. Il tema è non tanto quello del presidente ma del consiglio direttivo, cuore pulsante del Parco, che manca ancora e che nessuno si è preoccupato di nominare.
“Più di cinque anni di gestione monocratica (a prescindere dal merito, che può piacere o meno) l’unico parco d’Italia che per tre volte ha proceduto alle nomine dei rappresentanti territoriali in seno al Consiglio Direttivo e per tutti i cinque anni il Ministero ha glissato o anteposto alibi che rasentano il ridicolo.
L’ultima nomina dei rappresentanti dei sindaci è stata fatta il 06/11/2023, quasi un anno fa. E da allora dal Ministero ancora il nulla”.
Vocale, nella sua nota social, si rivolge ai parlamentari locali e alla Regione per chiedere: “Possibile che non abbiano nulla da dire?”. Tenuti fuori per tre anni da qualunque gestione del parco, rivendicano il direttivo che avrebbe potuto anche essere il serbatorio per il commissariamento.
Si inseguono, nel frattempo, le voci sulla presidenza, se non sarà Pazienza sono sempre in campo le possibilità per una nomina di Raffaele Di Mauro e di Giovanni Maggiano.
Qualche sindaco avrebbe in mente di sottoporre il tema dell’esclusione dei sindaci nella prossima assemblea Anci fissata a Torino nel mese di novembre. Anche di scrivere al Presidente Mattarella, o magari di incontrarlo proprio nell’occasione del summit torinese.
Paola Lucino
Pubblicato il 28 Settembre 2024