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Pantanella in concessione ma ancora al palo, il Consorzio chiede più tempo

Cangelli (Europa Verde): “Luogo non fruibile, il Comune decida”

“Il parco Pantanella è buio, poco sicuro. Va trovata una soluzione per quest’area, il Comune deve poter avere l’ultima parola”. Fabrizio Cangelli, portavoce provinciale di Europa Verde, a proposito del parco che dal 2019 è in concessione al gruppo Consport, aggiunge: “Un cittadino non deve rivolgersi all’Ufficio tecnico per capirci qualcosa, non è tenuto a sapere di questo o quel problema, deve poter fruire di una struttura. Se ci vogliono rendere partecipi di quanto avviene, bene, altrimenti si intervenga. È un anno che si è insediata questa amministrazione, non è che nell’attesa di sapere cosa farà il Consorzio possiamo continuare in una situazione ingestibile”.

Per Pantanella la previsione di massima del Consorzio era che si potessero terminare i lavori entro il 2024. Ma non sarà così, nonostante alcuni ostacoli superati e alcune opere quasi finite.

L’illuminazione che manca, oltre a quella abbastanza esigua dei lampioni pubblici, è quella degli impianti sportivi perché, di fatto, non sono ancora pronti. Anzi, come spiega il presidente di Consport Antonello De Leonardis, “l’auspicio è poter finire nel primo semestre del prossimo anno”.

 

C’è anche un problema di radici dei pini, aggiunge, che si frappongono alla messa in opera dei campi polivalenti: “Gli alberi non li possiamo tagliare, non in questo periodo, ci hanno detto le associazioni ambientaliste. Quindi siamo in attesa di capirci di più”. La zona, dal punto di vista strutturale, ricordiamo che ha usufruito anche di fondi in cofinanziamento Comune- Regione per migliorare la viabilità di marciapiedi e stradine. Negli anni erano divenuti impraticabili per via delle radici degli alberi, avevano creato vere e proprie situazioni di pericolo per la mobilità viaria e pedonale. Le opere sono state svolte durante i mesi del commissariamento.

 

“Questioni tecniche- dice Cangelli a proposito delle lentezze per via dei pini-, ci sono degli esperti che possono dare il loro parere. Da ambientalista dico che bisogna salvare tutto quello che è possibile, a parte la vexata quaestio su alberi che non dovevano essere piantati. Va evitata ‘la strage’ fatta in altri luoghi di Foggia”.

Fin qui ciò che balza agli occhi di un cittadino e gli impedimenti di natura materiale. Prima era la casa dell’ex custode inaccessibile per un’occupazione abusiva, situazione risolta, oggi sono le radici degli alberi che invadono direttamente le strutture sportive.

Ma il punto è quello dei finanziamenti e delle autorizzazioni del Comune per la prosecuzione di un’opera che, nella mission del Consorzio, si deve occupare di creare nuovi impianti e riqualificare quelli esistenti. Un parco attrezzato, una “cittadella dello sport” della cui rinascita si parla da oltre vent’anni.

L’ex casa del custode per gli spogliatoi è in via di completamento. Nella descrizione di De Leonardis, consta di bagni, infermeria, 24 docce, ufficio: “Sono 200 mq di cui stiamo ultimando gli impianti idrici ed elettrici. È un manufatto che abbiamo trovato distrutto in tutte le sue parti”. Questo è il progresso della struttura, a parte le vecchie recinzioni dei campi di palla-canestro rimosse. “I costi oggi sono triplicati- dice De Leonardis- e anche la compagine sociale del Consorzio non è più la stessa. Alcuni  ne sono usciti, altri vorrebbero partecipare, ma bisogna prolungare la concessione anche per poter rientrare delle spese. Questo chiediamo al Comune, che ha la pazienza di aspettarci e che non ha messo in discussione la concessione. Spiace che in questo momento storico, con la possibilità del Pnrr, il Comune non abbia dato alcune concessioni”.

Consport ha elaborato un progetto per attingere a fondi Pnrr. Prevede una recinzione dell’impianto e quattro campi di padel, che non erano nel piano iniziale. “Su questo il Comune non si è espresso. Ma sono molti i residenti della zona che la richiedono, sarebbe come la villa comunale di Foggia. I campi da padel sono in vetro, andrebbero distrutti in poco tempo. Inoltre, affinché l’utilizzo dei campi sia più remunerativo rispetto a uno di pallacanestro o calcetto, abbiamo appunto pensato al padel”.

Il Pnrr finanzierebbe solo una parte: “Il 30% è a nostro carico, cioè circa 240mila euro. Per rientrare di questi costi chiediamo un allungamento della concessione. E pensare che prima di prendere noi Pantanella, dicevano che era anti-economica, quindi tutti se ne sono tenuti a distanza”.

 

Paola Lucino


Pubblicato il 1 Ottobre 2024

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