Cronaca

Orrore nel Parco del Gargano: trovato un lupo morto e appeso a testa in giù

Lungo la Strada provinciale 43 che collega Cagnano Varano al Comune di San Giovanni Rotondo al chilometro 5, in località Coste di Manfredonia e in pieno Parco Nazionale del Gargano, nella mattina del 17 febbraio scorso, è stato ritrovato un lupo morto e appeso a testa in giù. Il personale della Corpo Forestale dello Stato, dell’Asl e del servizio veterinario provinciale sono prontamente intervenuti sul posto e, sebbene le cause del decesso dell’animale e la dinamica dell’accaduto siano tuttora in fase di accertamento, non è difficile attribuire tale episodio ad un ennesimo caso di aggressione volontaria, premeditata con l’aggravante di essere compiuta nei confronti di una specie altamente tutelata da normative nazionali e comunitarie. «È necessario fare piena ed immediata chiarezza sui motivi, la dinamica dell’aggressione subita dall’animale e soprattutto individuare in tempi rapidissimi i responsabili, assicurandoli alla giustizia – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – non solo come monito affinché episodi violenti di questo tipo, perpetrati ai danni di una specie dall’alto valore conservazionistico come il lupo non abbiano a ripetersi più, ma anche per dimostrare come le istituzioni e gli organi territoriali competenti sappiano lavorare in sinergia e in maniera coordinata per garantire tutela e gestione della biodiversità del nostro territorio e, contemporaneamente, vigilare garantendo sicurezza, legalità e certezza della pena». Secondo Antonio Nicoletti, responsabile Aree Protette e Biodiversità di Legambiente «condizione imprescindibile per affrontare fenomeni di bracconaggio come questo, da noi fermamente condannati senza eccezioni, è anche costituita da un’azione di prevenzione, che si basa su un rapporto costante con i portatori di interesse locale come gli allevatori, al fine di condividere, in un percorso comune, strategie di conservazione della fauna selvatica e tutela delle attività produttive; se da un lato quindi, occorre aumentare il contrasto agli episodi di illegalità intensificando vigilanza e prevenzione dei reati contro la fauna – prosegue il rappresentante di Legambiente – dall’altro è necessario applicare efficaci strumenti di prevenzione e ristoro dei danni e dare certezze su congrui ed efficaci sistemi di indennizzo».

 


Pubblicato il 20 Febbraio 2016

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