Omicidio di Ischitella, è polemica fra la magistratura minorile e i legali della famiglia della ragazzina
E’ polemica fra la magistratura minorile di Bari e i legali della famiglia di Nicolina Pacini, la 15enne uccisa con un colpo di pistola in faccia sparato dall’ex compagno della madre il 20 settembre a Ischitella. Il botta e risposta a distanza riguarda le responsabilita’ legate all’affidamento e alla tutela della ragazzina dopo che il legale dei genitori ritiene che sia ormai provata “la responsabilita’ dei servizi sociali e dei Tribunali”. “I bambini – spiega il presidente del Tribunale per i Minorenni di Bari, Riccardo Greco – erano stati affidati ai servizi sociali di Ischitella (Foggia) e collocati presso i nonni con la madre. L’unica ad aver violato il provvedimento del Tribunale per i Minorenni di Firenze e’ proprio la mamma, che li ha lasciati ed e’ andata via”, tornando a Viareggio dove si trovava quando la figlia e’ stata uccisa. Per il difensore della famiglia di Nicolina, l’avvocato Gelsomina Cimino, invece, il provvedimento datato 1 ottobre 2013 del Tribunale per i Minori di Firenze “consacra la responsabilita’ dei servizi sociali e dei Tribunali. Nicolina – spiega in una nota il legale – doveva essere protetta e quella mattina non doveva trovarsi la’ dove ha incontrato l’assassino, gia’ denunciato e gia’ conosciuto per i suoi gesti estremi”. Nel 2010 era stato il Tribunale per i Minorenni di Bari ad occuparsi di Nicolina e di suo fratello, disponendo il collocamento in comunita’ a Viareggio, dove i bambini si erano trasferiti con la madre. Il 18 aprile 2012 il Tribunale per i minorenni di Bari si era dichiarato incompetente per territorio “sul presupposto – si legge nel successivo provvedimento della magistratura minorile di Firenze – che i minori fossero collocati presso la comunita’ di Viareggio”. In realta’, ricostruisce il Tribunale per i Minorenni di Firenze nel decreto del primo ottobre 2013, ultimo provvedimento giudiziario noto relativo all’affidamento di Nicolina e del fratello, “dal novembre 2011 la madre si era allontanata con i figli recandosi dai propri genitori” a Ischitella. Nell’ottobre 2013, quindi, il Tribunale per il Minorenni di Firenze aveva disposto “l’affidamento dei minori ai servizi sociali di Ischitella” e il “loro collocamento con la madre presso la residenza dei nonni materni”. Aveva conseguentemente dichiarato la propria incompetenza (essendo i bambini tornati in Puglia) incaricando i servizi sociali di Ischitella di rivolgersi alla magistratura minorile di Bari “qualora la situazione richieda la revoca o la modifica del presente provvedimento”. Tutto ciò avveniva quando Antonio Di Paola, il 37enne che poi ha ucciso Nicolina e si suicidato subito dopo, ancora non frequentava la mamma, ed e’ questo l’ultimo atto relativo alla vicenda. “Della successiva situazione di pericolo – spiega ancora il presidente Greco – il Tribunale per i Minorenni di Bari non e’ mai stato informato”.
Pubblicato il 21 Ottobre 2017