Cultura e Spettacoli

Monte Calvo, forse un vulcano spento

Un tempo si credeva nell’esistenza di giacimenti d’oro in cima al Monte Calvo. Un    abbaglio ispirato dalla presenza di spaccature nella roccia simili a piccole doline che solcano la cima di quest’altura. In realtà l’unico tesoro rinvenuto lassù consiste in una quantità di ritrovamenti archeologici (asce, selci e strumenti vari) che confermano la presenza dell’Uomo sul Gargano già dal neolitico. Ugualmente, se non una forma di ricchezza, un qualche segreto sembra nascondersi a 1065 metri di quota. Perché quella vetta si presenta livellata come un altopiano? Qualcuno avanza il sospetto che in epoca remotissima il Monte Calvo sia stato un vulcano… L’assoluta assenza di vegetazione in cima (donde il nome) – mentre lungo i fianchi della montagna prosperano querceti imponenti – alimenta d’idea di un cono vulcanico inattivo da milioni d’anni. Ma, si dirà, dove la depressione a cono rovesciato con cui termina ogni cratere vulcanico? La singolare vetustà di questo vulcano potrebbe aver prodotto ciò che ancora non è avvenuto per gli altri meno longevi vulcani inattivi, ovvero l’accumularsi progressivo di terra e polvere trascinati dal vento all’interno del cono rovesciato sino alla sedimentazione di un letto roccioso. Altri scettici opinano che la modesta pendenza di questa montagna deponga a sfavore della tesi vulcanica. Vero è pure che la variegata tipologia del fenomeno eruttivo contempla anche il caso del vulcano ‘a scudo’. Si tratta di ‘edifici’ vulcanici dal profilo esteso più orizzontalmente che verticalmente. La caratteristica è dovuta al fatto che questi vulcani sono stati originati da colate laviche fluide, cioè a bassa viscosità. La lava fluida scorre facilmente lungo le pendici del vulcano arrivando a depositarsi ben più lontano rispetto ai vulcani in cui il magma è viscoso. Il risultato è un accumulo di lava che va a solidificarsi nella particolare forma di scudo rovesciato con pendici poco ripide e molto estese. Questi coni vulcanici possono avere diametri anche di decine di chilometri, tanto da essere confusi con catene montuose (è il caso delle catene dell’Ilgachuz e del Rainbow in Canada). Il più grande vulcano a scudo esistente – tra l’altro ancora attivo – è il Mauna Loa, nelle Hawaii. Tornando al Monte Calvo, la sua diversità rispetto alle altre cime del Gargano è palese. Visto sotto una coltre di neve (meglio ancora se di notte con la luna piena) il monte Calvo dà l’idea di un torta perfettamente lievitata e ricoperta da un velo di zucchero. Vistoinvece in questo periodo, quando l’umidità ne avvolge la base, appare come un pianoro che affiori sull’Oceano. E’ unadelle mete preferite dagli  escursionisti. Diverse le ragioni di questa predilezione : il panorama mozzafiato (in presenza di condizioni atmosferiche ottimali, di lassù è possibile ammirare il lago di Varano, la costa settentrionale del Gargano, le Tremiti e il Vulture, il vulcano spento della Basilicata), la modestissima pendenza e la facilità con cui si raggiunge l’inizio del percorso a piedi : Lasciata l’auto su un’area di sosta al km 10,3 della Strada Provinciale 43 San Giovanni Rotondo – Cagnano Varano, è possibile avanzare lungo un sentiero tra le pietraie (vedi foto) che conduce senza ostacoli alla cima.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 24 Aprile 2018

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