Mons. Ferretti: “La misericordia di Dio è senza limite”
La "lampada della speranza" accolta nel carcere di Foggia
Il 28 febbraio scorso, la Casa Circondariale di Foggia ha vissuto un momento di grande intensità spirituale con la celebrazione della Santa Messa Giubilare, presieduta da Mons. Giorgio Ferretti, Arcivescovo di Foggia-Bovino. Durante la cerimonia è stata accolta la Lampada della Speranza, simbolo consegnato ai Cappellani delle carceri nella Basilica di San Pietro a Roma, segno di luce e vicinanza per tutti gli istituti penitenziari italiani.
L’evento, organizzato dal Cappellano del carcere di Foggia, Fra’ Eduardo Giglia, è stato seguito con profonda partecipazione dai ristretti, dal personale penitenziario e dai volontari presenti, oltre che da numerosi fedeli che hanno potuto assistere alla celebrazione grazie alla diretta su Padre Pio TV, condotta da Paola Russo.
L’omelia del vescovo – Nel corso dell’omelia, Mons. Giorgio Ferretti ha rivolto un messaggio di speranza e riconciliazione ai presenti. “Preghiamo affinché questa luce possa illuminare la nostra comunità, liberandoci dai pregiudizi. Gesù – ha spiegato – ama i prigionieri; chi è privato della libertà è per lui un fratello, un amico. Quello del Giubileo è un anno di Grazia, un evento straordinario che Papa Francesco ha voluto dedicare alla speranza, nel 2025. Senza speranza non si può vivere, anche e soprattutto in un luogo come il carcere, dove si può e si deve aspirare a una vita diversa. La felicità non può essere dettata dal denaro e dal potere, ma si può ritrovare in una bella famiglia, in un buon lavoro, nella vita semplice. Si può trovare felicità anche in una semplice passeggiata al centro commerciale, senza fare acquisti, ma per ciò che gli africani chiamano ‘window shopping’: il giro di vetrine. La bellezza della vita sta nella semplicità”.
L’Arcivescovo ha poi voluto evidenziare che la giustizia divina è basata sul perdono e sull’amore incondizionato. “La giustizia di Dio non è retributiva: egli è un padre che perdona i figli. Ricordate la parabola del figliol prodigo? Il padre corre incontro al figlio che aveva commesso degli errori ed è questo Dio per noi: un padre amorevole”.
Il ringraziamento del direttore – A testimoniare l’importanza della celebrazione è stato anche il direttore della Casa Circondariale, Giulia Magliulo. “Ringraziamo il vescovo Ferretti per la possibilità di vivere questo momento solenne. Il Giubileo – ha detto – è l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale. Un periodo significativo in un luogo di espiazione come il carcere. Auguro a tutti voi – il messaggio rivolto alle persone detenute – di rimettervi in gioco e che la speranza di un futuro diverso possa entrare nelle vostre vite”.
Il messaggio di Mons. Ferretti – A conclusione della celebrazione, l’Arcivescovo ha ribadito il suo affetto nei confronti della comunità carceraria. “Sono sempre felice – ha sottolineato – di venire in carcere. Ringrazio la Direttrice, il Vicedirettore, il Commissario, gli operatori dell’Istituto per l’accoglienza e Padre Pio TV per la diretta, che ha permesso a tante persone di seguire questa celebrazione, comprese le vostre famiglie. Facciamo insieme una preghiera per Papa Francesco, un padre buono che portiamo nel cuore e che in questo momento di sofferenza ha bisogno della nostra vicinanza”.
Le parole dei ristretti – Anche le persone detenute hanno voluto esprimere il loro ringraziamento a Mons. Ferretti. “Grazie per questa celebrazione, per le sue parole e per averci fatto sentire amati”, il testo di un messaggio, letto con voce emozionata. Antonio Colamonico, tra i ministranti della celebrazione, ha aggiunto un pensiero, anche a nome degli altri ristretti. “Noi pensiamo ogni giorno a Papa Francesco e preghiamo per lui. Sentiamo – ha detto – molto vicino il vescovo Ferretti, che ha sempre parole cariche di umanità e speranza. Viene spesso a trovarci e per noi significa molto. Qui soffriamo per la privazione della libertà, ma chi è fuori, i nostri cari soffrono di più. In questo luogo abbiamo modo e tempo per riflettere sui nostri errori e per ricostruire, anche in questo modo, la nostra speranza”.
Un momento di profonda riflessione – La messa è stata concelebrata con il Cappellano della Casa Circondariale e con i sacerdoti don Carmelo Chiolo, don Gaetano Ceravolo, don Antonio Campo, padre Luca Preziosi e padre Ionut Badescu.
Il servizio liturgico è stato svolto da ministranti detenuti, supportati dal volontario Fabio Soldi. In sala erano presenti circa cento persone, tra detenuti delle sezioni maschili e femminile. Hanno partecipato alla celebrazione anche suor Lilian Chavez Martinez dell’Istituto Religioso Figlie della Chiesa; operatori civili e della polizia penitenziaria della Casa Circondariale; volontari e rappresentanti del CSV Foggia.
L’evento ha lasciato nei presenti una profonda riflessione sul valore della speranza e della riconciliazione, segnando un momento di grande spiritualità e comunità all’interno della Casa Circondariale di Foggia.
Pubblicato il 1 Marzo 2025