Cronaca

Mons. Cornacchia: “Non è stato un omicidio a sfondo razziale”

“Non è stato un omicidio a sfondo razziale, chi ha sparato non lo ha fatto contro l’ uomo di colore. Sicuramente un delitto brutale ed efferato, senza alcuna giustificazione”: lo dice Monsignor Domenico Cornacchia, vescovo della Diocesi Lucera- Troia, commentando l’ increscioso assassinio del giovane migrante del Burkina Faso avvenuto qualche giorno fa proprio nelle campagne della sua diocesi”

Eccellenza, che cosa dire in proposito?

“Con assoluto rincrescimento parlo di brutale assassinio che offusca la civiltà. Ogni attentato alla sacralità della vita umana va censurato, non siamo noi i padroni della vita. Quella di un furto subito non è una scusante  per imbracciare un’arma. La situazione economica dello sparatore non sarebbe cambiata con dieci angurie in più o in meno e certamente vi è sproporzione tra il danno subito e la reazione. Ricordo, poi, che nella stessa tradizione biblica si legge che dopo la mietitura o la vendemmia si era soliti lasciare qualche cosa nei campi per gli indigenti, perchè potessero spigolare”

E allora?

“Davanti a un omicidio si rimane sempre ammutoliti e sgomenti, facendo tutti un buon esame di coscienza”

Una guerra tra poveri…

“Probabilmente l’ agricoltore era esasperato per i furti subiti in precedenza, ma questo non lo autorizzava a sparare, poteva chiamare i Carabinieri evitando la giustizia fai da te. In quanto alla povertà, le assicuro che nelle mie visite pastorali in tanti paesi constato che c’è tanta gente, brava, che vive dignitosamente la povertà, non la miseria, senza fare colpi di testa”

Probabilmente è il risultato, negativo, di una immigrazione selvaggia e senza limiti: non possiamo imbarcare  tutti…

“Da cristiani siamo chiamati all’accoglienza sempre, senza se e senza ma. Ci dimentichiamo di tanti italiani che sono partiti come migranti verso altre terre. Piuttosto l’ Occidente sappia interrogarsi su quanto ha guadagnato dalle terre dei migranti, li abbiamo anche sfruttati ed oggi la storia ci chiede di restituire parte  di quello che abbiamo ricevuto”.

Uccisione razziale?

“No. Non è stato un fatto commesso in odio alla razza, il contadino non ha voluto uccidere l’uomo di colore ,probabilmente avrebbe fatto ugualmente contro un finlandese. Ha  sbagliato in quanto uccidere è un atto brutale. Vorrei segnalare che la nostra comunità è stata ed è sempre accogliente e solidale”

Campagne infestate anche dal caporalato, che cosa ne pensa?

“Il caporalato è una cosa terribile e mortificante. Sfruttare a proprio vantaggio lo stato di bisogno altrui con paghe umilianti è contro la legge dell’uomo, ma soprattutto offende Dio. Lo Stato sappia reprimere questo fenomeno illegale”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 7 Ottobre 2015

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