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Metauro: “Dare ai giovani sostegno e libertà per prosperare a Foggia”

L’intervista al presidente di Confcommercio che fa il punto sull’associazione

 Confcommercio di Foggia ha appena tagliato il nastro dei 75 anni di attività sul territorio foggiano. Il presidente Antonio Metauro fa un quadro della situazione e spiega quali sono le prospettive e i punti di forza da cui si riparte. “Diffusa è l’impresa familiare, che oggi è innovata grazie alla presenza delle giovani generazioni. Queste, talvolta, dopo un periodo di studi e approfondimenti, anche all’estero, tornano nelle loro aziende con molte idee in più. Infine, è notizia di questi ultimi giorni del saldo positivo, in provincia di Foggia, di 564 imprese e questo dato segnala il dinamismo e la vitalità del tessuto imprenditoriale locale”.  È stato da poco attivato un corso, riservato agli associati, che ha come tema la città, da raccontare e da riscoprire. “Un imprenditore deve conoscere le risorse del suo territorio per operare”. Il presidente Metauro, a proposito di quella che è nota come “desertificazione” delle aree urbane del centro, spiega: “Serve un piano d’azione che riattivi le aree centrali, con incentivi per chi vuole aprire o rinnovare negozi e con una maggiore attenzione alla vivibilità del centro. Serve, quindi, attivare un percorso di sperimentazioni per ovviare a questo drammatico fenomeno: riqualificazione di negozi sfitti per rilanciare le strade in declino, uso innovativo degli spazi pubblici e anche una mobilità urbana che guardi al desiderio di sostenibilità delle giovani generazioni”.

 

 

75 anni di Confcommercio. Come si vive questo compleanno da presidente?

“I 75 anni di Confcommercio Foggia sono un traguardo che racconta non solo la lunga storia dell’Associazione, ma soprattutto l’impegno continuo di centinaia di imprenditori che ogni giorno si confrontano con le sfide del fare impresa. Ed è per questo motivo che ho voluto fortemente che questa celebrazione venisse festeggiata ogni anno con la presenza dei tanti presidenti e associati che hanno contribuito alla grandezza della nostra Confcommercio che, e lo sottolineo con orgoglio, ha solo 5 anni in meno rispetto alla Confederazione nazionale. Segno che i nostri imprenditori sono stati lungimiranti nel capire che era necessario – ed è tuttora necessario – stare insieme per contare di più”.

 

Ha un ricordo particolare degli anni trascorsi da associato o da presidente?

“Non ho un ricordo particolare, ne ho tanti: ogni passo compiuto per soddisfare le istanze dei nostri associati, ogni incontro costruttivo con i nostri principali interlocutori stanno lasciando un segno importante nel mio percorso da presidente. Il confronto costante e continuo con i miei colleghi imprenditori è sicuramente un fattore arricchente che, anche al termine del mio mandato, porterò con me”.

 

“Raccontare Foggia, Riscoprire la città”. Qual è l’obiettivo del corso che avete organizzato di recente per i vostri associati?

“L’obiettivo di questo breve corso è stimolare nei nostri associati una maggiore consapevolezza del valore culturale e storico di Foggia, per aiutarli a promuovere la città in modo più attrattivo, anche attraverso le loro attività. Pensiamo che gli imprenditori che operano in città debbano conoscere in maniera approfondita le risorse locali così da integrarle nei propri modelli di business per una connessione più forte con la comunità. A tal proposito, ringrazio i professionisti, nostri associati, che hanno fatto propria questa iniziativa. Ci aspettiamo molte iscrizioni!”.

 

I 75 anni, lei ha detto, sono dedicati anche a quelli che con caparbietà hanno investito e costruito sul territorio. È possibile tracciare un profilo di quanti hanno fatto questa scelta, per sommi capi?

“Gli imprenditori che hanno investito sul nostro territorio sono, per lo più, persone tenaci, che credono nelle potenzialità di Foggia e della provincia. Molti di loro sono piccoli e medi imprenditori, diffusa è l’impresa familiare, che oggi è innovata grazie alla presenza delle giovani generazioni che, talvolta, dopo un periodo di studi e approfondimenti, anche all’estero, tornano nelle loro aziende con molte idee in più. Infine, è notizia di questi ultimi giorni del saldo positivo, in provincia di Foggia, di 564 imprese e questo dato segnala il dinamismo e la vitalità del tessuto imprenditoriale locale”.

 

La desertificazione del commercio nelle aree urbane centrali di Foggia. Di questo si parla tanto. I suoi occhi esperti come vedono la questione?

“La desertificazione commerciale è una problematica che stiamo osservando da tempo, e che coinvolge e preoccupa non solo le nostre imprese, ma anche i cittadini. Serve un piano d’azione che riattivi le aree centrali, con incentivi per chi vuole aprire o rinnovare negozi e con una maggiore attenzione alla vivibilità del centro. Serve, quindi, attivare un percorso di sperimentazioni per ovviare a questo drammatico fenomeno: riqualificazione di negozi sfitti per rilanciare le strade in declino, uso innovativo degli spazi pubblici e anche una mobilità urbana che guardi al desiderio di sostenibilità delle giovani generazioni e alle legittime istanze delle imprese urbane che chiedono meno limiti e più opportunità di parcheggio per i loro clienti”.

 

 

Confrontando Foggia con altre città della Puglia, pensa che stiamo meglio o peggio?

“Foggia ha sicuramente delle sfide più complesse da gestire e risolvere rispetto ad altre città pugliesi, ma non possiamo affermare che si sta peggio. Ogni territorio ha le sue peculiarità e le sue difficoltà. Le città più grandi come Bari hanno sicuramente più opportunità in termini di investimenti e turismo, ma credo che Foggia, con la giusta visione e collaborazione tra pubblico e privato, possa recuperare terreno. L’attività dell’aeroporto è una grande occasione e l’annuncio del volo per Monaco, come ho già avuto modo di dichiarare, è un’ottima opportunità per il network internazionale che potrà, e mi permetto di dire dovrà, svilupparsi. Il nostro Gargano è una punta di diamante nel turismo italiano e fa parte del nostro territorio, così come la bellezza degli scrigni nascosti della Daunia. I nostri giovani non guardano più con totale disprezzo questa provincia: c’è più amore e rispetto. Come si suol dire, sono loro il nostro futuro e dobbiamo tutti insieme sforzarci per dare loro strumenti, sostegno e libertà per prosperare qui, a Foggia e provincia. No, non si sta peggio, ma è necessario non abbassare la guardia e impegnarsi affinché a questa provincia venga dato il giusto valore”.

 

Una città ben tenuta dal punto di vista del traffico, dei parcheggi, dell’arredo urbano, delle strade e dei marciapiedi non dissestati, o impercorribili, quanto farebbe bene al commercio?

“Una città curata, che inviti le persone a passeggiare in centro, a fermarsi per fare acquisti, è fondamentale per il commercio. La gestione del traffico, dei parcheggi e degli spazi pubblici non è solo una questione di bellezza, ma una vera e propria strategia per rilanciare l’economia locale e per creare comunità. La nostra Associazione sta lavorando sul tema della città grazie al supporto dei professionisti del progetto Cities – Confcommercio. Abbiamo iniziato con il convegno Abitare la prossimità, riscoprire la città che abbiamo organizzato lo scorso novembre e che ha visto la presenza dell’Assessore all’Urbanistica di Foggia, il vice presidente regionale di Anci, il presidente dell’Ordine degli Architetti di Foggia e provincia e il responsabile del settore Urbanistica di Confcommercio. Con loro abbiamo provato a tracciare un percorso in cui le imprese di vicinato possano sostenere e implementare il valore del nostro capoluogo. Non dimentichiamo il ruolo da protagonista che la funzione dell’impresa urbana ha nel percorso di riqualificazione della città e delle aree che altrimenti sarebbero trascurate. Continueremo a essere presenti su questo argomento perché abbiamo maturato da tempo una idea della rappresentanza economica che non è solo “dentro” le città, ma è più in generale delle città, delle comunità”.

 

Viale della Stazione, ex salotto della città, ora pieno di attività straniere. Foggia è pronta per cogliere il cambio?

“Viale della Stazione ha sicuramente cambiato volto negli ultimi anni: è sotto gli occhi di tutti. Credo sia necessario intensificare, sì, i controlli e mettersi più in ascolto dei residenti del quartiere, ma vedo anche inderogabile stimolare e rafforzare l’integrazione e il dialogo interculturale. Come Associazione siamo disponibili a promuovere interventi di animazione territoriale e di riappropriazione degli spazi urbani per favorire tutto questo, ma, per il Viale della stazione e le vie adiacenti, è essenziale che anche altri soggetti, con competenze differenti dalle nostre, si mobilitino per il suo restyling”.

 

La digitalizzazione può mettere fuori mercato un negozio tradizionale?

“La digitalizzazione è una sfida inevitabile, ma non deve essere vista come una minaccia. Al contrario, è un’opportunità per le imprese tradizionali per ampliare il proprio mercato: la multicanalità non è più il futuro, ma è il presente. La nostra Associazione fa parte dell’ecosistema SPIN – Sportelli di Innovazione di Edi Confcommercio e a breve partirà il progetto, su scala nazionale, EDI 5.0 che consiste in consulenze gratuite per le imprese nostre associate grazie alla collaborazione di partner molto autorevoli. Credo sia compito dell’Associazione accompagnare le aziende verso il futuro e il rafforzamento su un mercato altamente competitivo”.

 

Qualche mese fa avete chiesto al Comune più sicurezza in centro e mi pare ci sia stato anche un incontro con la Polizia. La situazione è migliorata?

“La sicurezza è una priorità per noi e per i nostri associati. Ci stiamo confrontando costantemente con le Istituzioni per trovare soluzioni concrete e, a tal proposito, in Associazione c’è un tavolo di discussione sempre aperto sulla città di Foggia. L’obiettivo è avere una città sicura e accogliente, dove le nostre imprese possano lavorare senza preoccupazioni e i cittadini godere della città in tranquillità. È evidente quindi la nostra volontà di essere parte attiva di un dialogo positivo che possa portare al rafforzamento dello spazio di collaborazione tra pubblico e privato”.

 

Turismo e commercio sono molto legati. Come rendere Foggia una città più attrattiva da questo punto di vista?

“Non esiste una pozione magica per rendere attrattiva la nostra Foggia. Ci sono soluzioni che, se ben organizzate, potrebbero sicuramente portare a una crescita; penso a una maggiore promozione storico- culturale con un’adeguata campagna di city branding, alla valorizzazione di artisti passati come Umberto Giordano, e attuali come Renzo Arbore, Romano Baratta, Felice Limosani, Nicola Rignanese, Gegè Telesforo e il giovanissimo Gianmarco Saurino: sono tutti potenziali testimoni di una città viva, accogliente, che ha saputo trovare al suo interno spazi adatti alla creatività e all’arte. Penso, infine, a una migliore fruibilità degli spazi pubblici e una collaborazione forte tra imprese del commercio e dei servizi e operatori turistici per creare pacchetti che includano sia la visita ai luoghi d’interesse che esperienze di acquisto”.

 

Qual è la ricetta, se c’è, per sostenere il commercio?

“La ricetta è semplice: bisogna fare sistema. Unire le forze tra imprenditori, istituzioni locali e associazioni. Serve un piano di rilancio che includa incentivi per le attività esistenti e per quelle che vogliono nascere, maggiori investimenti in infrastrutture e una promozione mirata del territorio. Solo così possiamo migliorare la prospettiva economica e imprenditoriale del nostro territorio”.

 

Paola Lucino

 

 

 

 


Pubblicato il 1 Febbraio 2025

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