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Metano nel Salice Vecchio, trivellazioni esplorative e territorio a rischio

Avete mai sentito parlare di subsidenza, Wikipedia ci spiega che la subsidenza o subsistenza è un lento e progressivo abbassamento verticale del fondo di un bacino marino o di un’area continentale. Il fenomeno è particolarmente evidente nelle aeree di geosinclinale dove l’attività di sedimentazione produce imponenti serie detritiche, con spessori che possono essere di migliaia di metri; ciò è spiegabile solo ammettendo un lento abbassamento del bacino simultaneamente alla deposizione e all’accumulo dei sedimenti. La subsidenza può avvenire sia per cause naturali o essere indotta dall’uomo. Le cause che possono scatenare il fenomeno indotte da attività umane sono principalmente lo sfruttamento eccessivo delle falde acquifere e l’estrazione di petrolio o gas dal sottosuolo.
A tal proposito, il Consigliere Comunale Vincenzo Rizzi, su richiesta degli attivisti dell’associazione “FoggiAttiVa”, ha presentato un’interrogazione al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale, per chiedere se il Comune intende autorizzare la Rockhopper Italia S.p.A. a procedere alle trivellazioni, in considerazione del fatto che durante la conferenza di servizi dello scorso 27 marzo del 2014 tenutasi negli uffici della Provincia di Foggia, l’allora Assessore all’Ambiente della giunta Mongelli, Pasquale Russo, non diede parere negativo, ma si riservò un tempo di 60 giorni per valutare le azioni da intraprendere e per avvalersi di una consulenza terza.
Nell’analisi fisica integrata del territorio della Provincia di Foggia si legge che vaste zone della nostra provincia sono soggette da tempo al fenomeno di subsidenza.
Dalla relazione si evince che il cedimento è causato dall’estrazione di sostanze fluide o solide dal sottosuolo, ad esempio in aree nelle quali si pratica un intenso sfruttamento di giacimenti petroliferi o gassosi o in zone minerarie dove possono crearsi crolli di vecchie gallerie abbandonate; dal costipamento di strati compressibili sotto l’azione di carichi concentrati e pesanti; dall’emungimento di grandi quantità d’acqua per scopi industriali o irrigui da strati porosi (ad esempio sabbiosi) alternati a strati limoso-argillosi impermeabili.
Nel nostro territorio le località soggette al fenomeno della subsidenza sono le seguenti: i dintorni di Cerignola (quadrante a Nord-Ovest della città); i dintorni di Foggia (quadranti a sud e ad est, vedi ad esempio la Basilica di Madonna Incoronata (dove le crepe sulle sue pareti ne sono una testimonianza); i dintorni di Lucera e di Ascoli Satriano.
Come se ciò non bastasse, in località Salice Vecchio, a circa 5 km dal centro abitato, la multinazionale Britannica Rockhopper S.p.A, nel saggiare la presenza di idrocarburi attraverso la perforazione di un pozzo nella zona di “Masseria Conca” meglio conosciuta ai foggiani come “Salice Vecchio”, quartiere non solo altamente residenziale ma anche di fortissima vocazione agricola. All’interno della concessione sono già stati perforati i pozzi di “Torrente Celone 1” e “Vigna Nocelli 1”, entrambi riscontrati produttivi ed il pozzo “Lucera 6” risultato invece sterile.
Medoilgas società laziale concessionaria delle trivellazioni nel nostro territorio avrebbe da un po’ di tempo posto l’interesse in queste zone.
Se anche il pozzo esplorativo nella zona del Salice Vecchio, dovesse risultare positivo, c’è da chiedersi quali siano i criteri di ordine ambientale e sociale che autorizzerebbero l’estrazione del prezioso gas.


Pubblicato il 8 Gennaio 2015

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