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Margherita di Savoia, laboratorio della Puglia per lo studio e i rimedi all’erosione costiera

Dopo Sardegna (1731 Km) e Sicilia (1484 Km) che sono isole, è la Puglia che detiene il maggior sviluppo costiero italiano con 865 Km. Bagnata dall’Adriatico e dallo Jonio, la costa pugliese, da nord a sud, è piuttosto eterogenea. Essa infatti, alterna, in proporzioni diverse, litorali sabbiosi a rocciosi. Come noto, la linea di costa nel tempo fisiologicamente cambia: azioni esogene (correnti marine, vento, livello delle acque, ecc.) provocano mutazioni nel tempo ma è l’impatto dell’uomo sui luoghi è quello che ha determinato soprattutto i cambiamenti.

Da un confronto tra le cartografie storiche emerge che la costa pugliese, negli ultimi decenni, è stata oggetto di notevole espansione urbanistica (infrastrutture portuali, opere di protezione costiera, forte urbanizzazione). Tra gli anni ’60 e ’80 l’edificazione e la realizzazione di infrastrutture, la realizzazione  di invasi e la regimazione dei corsi d’acqua, hanno fortemente contribuito alla  riduzione dell’apporto solido verso il mare e alla sua ridistribuzione lungo costa, conseguentemente si sono innescati processi di erosione costiera e di depauperamento  degli habitat naturali marino-costieri.

Diverse aree della Puglia, dal Gargano al Salento, sono definite ad alto rischio erosione. Allarme, in alcuni casi sottolineato anche da accadimenti accidentali luttuosi. Tra queste, di particolare rilevanza e di delicato equilibrio, come un ombelico regionale, è l’area costiera che, dalla foce del fiume Ofanto risale verso nord lungo l’esile lingua di terra che separa le Saline di Margherita di Savoia dal mare, a cui fa seguito Zapponeta e il litorale del golfo di Manfredonia. Il sito di Margherita di Savoia infatti, è da anni soggetto a significativi fenomeni di erosione costiera, nonostante i massivi interventi di difesa realizzati negli ultimi decenni.

Da tempo, il Politecnico di Bari è impegnato nello studio delle coste pugliesi per individuare proposte e soluzioni al problema della erosione costiera.

Tali studi hanno portato alla elaborazione, con l’Università di Bologna, ad un innovativo progetto di Ricerca, “Strategie Innovative per il Monitoraggio ed Analisi del Rischio Erosione”. Esso è finalizzato allo studio e sperimentazione in loco di nuovi sistemi per contrastare il fenomeno dell’erosione costiera. A tale sperimentazione e ricerca sul campo, interpellato, ha dato la sua convinta adesione e disponibilità il Comune di Margherita di Savoia.

Il progetto dunque, di durata biennale, con un finanziamento del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare pari a 340 mila euro, nell’ambito del Bando per progetti di ricerca finalizzati alla previsione e alla prevenzione dei rischi geologici (art.2 comma 2 della Legge 5 gennaio 2017 n.4, GU n.16 del 20 gennaio 2017), focalizzerà le sue attenzioni scientifiche in Puglia sulla fascia costiera del comune di Margherita di Savoia e in Emilia-Romagna sul litorale di Riccione e il Porto canale di Cervia.

La proposta avanzata dalle unità operative del Politecnico di Bari e dell’Università di Bologna prevedono azioni di monitoraggio in situ e attività di modellazione numerico/sperimentale volte a sviluppare modelli previsionali di rischio costiero. Nell’attività di ricerca è previsto anche il coinvolgimento degli operatori e rappresentanti delle attività balneari.


Pubblicato il 1 Dicembre 2018

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