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Luci e ombre del nuovo piano scuola: esultano 12mila docenti precari

Pianeta scuola, grandi movimenti, specie grazie ai benefici della ripromessa stabilizzazione che, almeno in Puglia, riguardano ancora 12mila e 500 circa docenti precari presenti nelle Graduatorie ad Esaurimento. Ma anche grazie alle manifestazioni di questi giorni e all’aumento della qualità didattica complessiva del sistema scolastico garantendo finalmente quella continuità didattica che – negli ultimi anni – è venuta a mancare, stanno aumentando esponenzialmente le vertenze per la stabilizzazione che i precari puntualmente vincono, con ulteriori aggravi per le Casse dell’Erario. Ne ha parlato spesso  nei mesi scorsi Claudio Menga, segretario generale Flc/Cgil Scuola, precisando sempre che per la FLC l’istituzione dell’organico funzionale avrebbe il merito di attribuire anche alle scuole pugliesi una maggiore stabilità degli organici dei docenti consentendo così di far fronte efficacemente alle esigenze didattiche e di funzionamento dovute, per esempio, alla sostituzione dei docenti assenti. <>, ripete Menga. Insomma, per rendere la scuola un luogo di sperimentazione, di ricerca, di confronto fra le generazioni anche dalle nostre parti, occorre liberarla dalle pastoie che la politica e la burocrazia le hanno imposto. Si pensi che negli ultimi tempi il blocco del turn over nella P.A.  ha comportato lo smantellamento degli uffici territoriali con conseguente attribuzione di compiti e carichi di lavoro sempre più gravanti sulle segreterie delle scuole. A docenti, dirigenti e ATA non devono essere attribuiti ulteriori impegni amministrativi, perché la loro missione e la loro autonomia organizzativa sono prioritariamente di natura didattico-pedagogica: una scuola realmente autonoma deve essere libera da pastoie burocratiche. Nel piano del Governo per la Scuola, come osserva ancora il segretario generale Flc/Cgil, manca qualsiasi cenno alle assunzioni del personale ATA ( sarebbe possibile stabilizzarne circa 20mila), anzi si prevede la riduzione degli assistenti amministrativi a seguito della cosiddetta  digitalizzazione. Ciò è inaccettabile. <<È anche sbagliata la proposta di cancellare completamente l'anzianità nella valorizzazione professionale: un sistema articolato di carriere, se da un lato deve essere capace di valorizzare l'impegno dei docenti e del personale ATA in rapporto agli obiettivi di miglioramento dell'offerta formativa -spiegava all'inizio dell'anno scolastico Menga- dall'altro non può trascurare l'idea che, almeno nella scuola, proprio perché la scuola rappresenta una comunità educante, la modalità di organizzazione del lavoro non può conciliarsi con un modello fortemente competitivo ma, all'esatto contrario,  la scuola deve educare ad un modello che sia inclusivo, cooperativo, e che quindi rafforzi il lavoro in team dei docenti piuttosto che la competizione individuale>>. Ma non basta. Il contratto è il grande assente della proposta e ciò costituisce un ostacolo invalicabile. Come si può pensare che si parli di profili professionali, carriere, orari e retribuzioni senza un accenno alla necessità di riaprire la contrattazione? <>. Per concludere: il tempo passa, il corpo docente si mobilita, tuttavia manca un obiettivo fondamentale per allinearci all’Europa e cioè l’elevazione dell’obbligo scolastico a 18 anni. Anche su questo punto il documento del governo è tuttora carente, per non dire altro…

Antonio De Luigi


Pubblicato il 7 Maggio 2015

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