Lovecchio dal M5s a Fi, Barone: “Incredibile, l’abbiamo tanto combattuta”
Napoleone Cera: “Criticano i transfughi e poi fanno lo stesso”
“Non ce lo aspettavamo, non ne aveva parlato con noi. Dispiace perché è sempre una forza che si perde, quello di Lovecchio dal M5s a Fi è un passaggio che non comprendiamo, anche a fronte della nostra storia e del fatto che l’abbiamo sempre combattuto come partito. Poi è chiaro che ognuno è libero di scegliere come vuole”. La consigliera regionale del M5s Rosa Barone commenta l’addio del parlamentare Giorgio Lovecchio. Fra i motivi che l’ex pentastellato espone, per spiegare la decisione, il fatto che, negli ultimi tempi “ha osservato con crescente preoccupazione un cambiamento nella direzione del M5s, che ritengo si sia progressivamente orientato verso posizioni di sinistra estrema, allontanandosi dalle idee originarie che ci avevano uniti”.
Secondo lui si tratta di “un predominio di visioni ideologiche che l’hanno portato a distanziarsi da quel principio fondante di non essere né di destra né di sinistra, ma di agire esclusivamente per il bene comune”. Rispetto alle dichiarazioni di Lovecchio, Barone replica: “Ognuno ha la propria sensibilità e il suo modo di intendere l’impegno politico, sono cose personali. Per noi è strana, diciamo così, proprio la scelta di Fi”.
Il partito di Conte ha lanciato il processo costituente, ma secondo Barone nulla c’entra con il cambio di casacca: “Quello in atto nel M5s è un passaggio legittimo, di confronto a tutto campo che potrà solo avere effetti positivi”. All’orizzonte ci sono le prossime regionali, magari Lovecchio ci ha fatto un pensiero: “La vedo difficile, Fi ha i suoi, non stanno certo aspettando lui. Non è facile, forse pensa alle politiche”.
Lovecchio sta svolgendo il suo secondo mandato, chissà se avrebbe potuto fare il terzo, da regolamento, nel M5s. Il dubbio è posto da Napoleone Cera, il consigliere da alcuni mesi indipendente nel gruppo regionale di Fi e verso i cui vertici serba un atteggiamento molto critico. “È buffo vedere che prima condannava i transfughi e ora Fi fa la stessa cosa. Non è diverso dagli altri, in fondo. Comunque se uno lascia un partito ha le sue serie ragioni. Regionali per Lovecchio? Non penso, qui non si viene scelti per qualche potentato di turno ma per i voti che prendi pancia a terra. Non credo che Lovecchio possa far fare un salto alla lista in termini elettorali, non di altro parlo, cioè non di valori umani e personali”. Anche su un eventuale collegio politico, che coinvolga l’ex deputato pentastellato, intravede molto affollamento. Si sofferma sulla Capitanata: “Immagino che Giandiego Gatta vorrà ricandidarsi, già dalle scorse politiche si parlava di Antonio Potenza. Del resto nel centrosinistra c’era poco spazio per lui, il centrodestra al governo è ancora forte”.
Molto soddisfatto il commissario pugliese di Fi Mauro D’Attis (nelle stesse ore registra un altro passaggio, quello al Comune di Bari di Livio Sisto dalla lista Decaro agli azzurri di Tajani; ad agosto era stato il momento del senatore di Lecce Antonio Trevisi). “Il nostro movimento sta riscuotendo un consenso di assoluta qualità e cresce con orgoglio la famiglia azzurra della Puglia. È il frutto di un’intuizione di successo del segretario nazionale Antonio Tajani, che ha aperto le porte a tutte le forze moderate e civiche del Paese, e del lavoro che stiamo incessantemente portando avanti nei territori”.
Paola Lucino
Pubblicato il 6 Settembre 2024