L’ok dell’Assemblea a tappare l’ulteriore buco sanitario del 2024 senza aumento delle tasse
Ma il rischio concreto di mettere le mani nelle tasche dei cittadini è stato solo spostato a dopo le prossime elezioni regionali
Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato con 29 voti favorevoli, 15 contrari e un astenuto il disegno di legge contenente le disposizioni urgenti per la copertura dell’ulteriore deficit servizio risultante dal conto economico del quarto trimestre 2024 nel servizio sanitario della nostra regione. Pertanto, ad approvare il ddl in questione è stata la maggioranza di centrosinistra (Pd e civici) con il soccorso del gruppo consigliare del M5S, che formalmente non fa più parte della maggioranza dall’aprile del 2024. Alla copertura del disavanzo residuo, pari a 81 milioni di euro, la Regione Puglia provvederà per l’importo di circa 66,2 mln di euro col gettito derivante da manovra fiscale regionale da addizionale regionale Irpef, mediante una variazione nello stato di previsione delle entrate del Bilancio regionale 2025 e l’ iscrizione nello stato di previsione della spesa del bilancio regionale 2025 approvato con legge regionale 31 dicembre 2024, n. 43, dello stesso importo e con l’istituzione del capitolo denominato “Trasferimenti alle aziende sanitarie locali a titolo di ripiano disavanzi pregressi”. Quindi, al fine di garantire la copertura delle spese in precedenza finanziate mediante il gettito derivante da manovra regionale in materia di addizionale regionale Irpef, nello stato di previsione delle entrate del bilancio regionale per l’esercizio 2025 sono state apportate variazioni sia nell’applicazione della quota vincolata dell’avanzo di amministrazione come risultante nel Rendiconto dell’esercizio finanziario 2024 che nell’iscrizione delle maggiori entrate relative alle eccedenze di gettito dell’anno 2024 e che saranno incassate dalla Regione Puglia nell’esercizio 2025, riportandole in un capitolo di nuova istituzione denominato: “Eccedenze di gettito Irap ed Addizionale regionale Irpef con contestuale accantonamento”. Nel bilancio previsionale regionale per l’esercizio 2025 è stata apportata anche la riduzione degli stanziamenti, in termini di competenza e cassa, per complessivi 364 euro circa, da capitoli di spesa senza obblighi giuridicamente vincolanti. Inoltre, nello stato di previsione della spesa del bilancio regionale 2025, è iscritto per ciascuno degli anni 2026 e 2027 un apposito accantonamento pari a circa 23.8 mln di euro. In fine è stato previsto che la Giunta regionale, per il tramite dell’assessore al bilancio, effettuerà fino al 31 ottobre 2025 un monitoraggio mensile della spesa dell’esercizio 2025, al fine di definire eventuali economie emergenti sulla spesa, da utilizzate per ridurre l’uso delle maggiori entrate relative alle eccedenze di gettito e di conseguenza per gli accantonamenti degli esercizi 2026-2027. L’intero fronte dell’ opposizione di centrodestra (Fdi, Fi, Lega e La Puglia domani) al governatore Emiliano con una nota congiunta ha commentato la manovra correttiva al bilancio previsionale 2025 approvata ieri dall’Assemblea pugliese, affermando che quest’anno non ci sarà in Puglia “l’aumento dell’Irpef e di tutte le altre addizionali, ma avranno meno risorse per l’istruzione, per i servizi sociali, per lo sport, per l’agricoltura etc. perché per ripianare il deficit sanitario (ndr – complessivamente 174 milioni di euro) è stato saccheggiato non solo l’avanzo di amministrazione, ma anche l’extragettito e molti capitoli del Bilancio triennale”. Va a dire che il governatore Emiliano ha scaricato sul suo successore un macigno finanziario che costringerà il prossimo governatore a camminare con una pesante palla al piede e, quindi, il rischio concreto di aumento delle tasse è stato solo spostato a dopo la campagna elettorale. Infatti, hanno spiegato nella nota congiunta i rappresentanti di Fdi, Fi, Lega e de “La Puglia domani”, “abbiamo convintamente votato contro perché il presidente Michele Emiliano avrebbe potuto, con atto monocratico, procedere al ripiano del debito, ma ha voluto fare una prova di forza con la sua maggioranza spalmando la responsabilità sul deficit sanitario a tutto il Consiglio, mentre per noi doveva essere tutta in capo a chi quella voragine di debiti (174 milioni) l’ha creata”. Ovvero lo stesso Emiliano, “perché – per l’opposizione di cdx – è lui che ha sperperato e sprecato risorse non a favore dei cittadini, ma per alimentare la sua fame di consenso elettorale”. Ma Emiliano, che – secondo l’opposizione – “è davvero un fenomeno sul piano comunicativo, è riuscito a far passare il messaggio che se in Puglia venivano aumentato le tasse la colpa era anche del centrodestra”, che invece ha sempre denunciato sprechi e malasanità. Difatti, nella nota si afferma anche che i pugliesi devono sapere come si è arrivati volutamente al deficit finanziario oggetto della manovra correttiva. “Nel 2023, – si legge nella nota del cdx – l’allora assessore alla Sanità, Rocco Palese, era riuscito, d’accordo con il Governo nazionale, a mettere sotto controllo la spesa per far uscire la Regione Puglia dal Piano di rientro” con un taglio drastico, ma necessario, di spesa da parte delle Asl. Tale deliberazione – rivela sempre l’opposizione – era stata votata in giunta e aspettava quindi solo di essere attuata. Però, poi, improvvisamente tutto si bloccò con le dimissioni dell’allora assessore Palese ad aprile dello scorso anno. Da quel momento – rileva ancora l’opposizione di cdx – scientemente c’è stato un cambio di passo, poichè si è andati a smontare tutte quelle delibere di Giunta che l’assessore Palese aveva fatto in materia di spesa sanitaria, in materia di acquisto di beni e servizi, in materia di investimenti, per dare mano libera ai direttori generali delle Asl. Quindi, per gli esponenti di centrodestra che ieri hanno vota contro il ddl di assestamento previsionale – “la spesa sanitaria pugliese è impazzita non perché si sono spese risorse per migliorare l’assistenza, ma perché avvicinandosi la campagna elettorale le maglie si sono allargate e ai dg è stato detto: lavorate, procedete, noi vi copriamo le spalle, abbiamo la campagna elettorale, potete fare tutto quello che volete. E per agevolare questo percorso si è anche modificata una delibera che prevedeva il controllo dell’operato dei dg Asl con il benestare dell’assessore al Bilancio, Fabiano Amati, che si proclama il paladino del controllo della spesa, ma poi in giunta vota per togliere i controlli”. Quindi, avvertono dal centrodestra, il buco finanziario nel bilancio del 2024 si sta coprendo utilizzando non solo l’avanzo di amministrazione, cosa che il Governo nazionale aveva dato la possibilità di utilizzare, ma anche con un extra gettito di 47 milioni di euro che la Regione dovrà restituire allo Stato nel 2026 e nel 2027. Come dire che, se non vengono messe quest’anno le mani nelle tasche dei pugliesi, la Regione lo farà necessariamente nei prossimi anni. Ipotesi, questa, che consente al centrodestra regionale di definire “manovra squallida”, quella approvata ieri dalla maggioranza di centrosinistra del Consiglio regionale, “con la quale si prendono in giro i pugliesi, sbolognando al prossimo governatore e alla sua maggioranza la responsabilità di coprire un debito prodotto esclusivamente dalla malagestio di Emiliano” e la sua coalizione di governo. Ed anche questo – hanno concluso nella nota congiunta le forze di opposizione nell’Aula barese di via Gentile – “è la plastica dimostrazione del fallimento del centrosinistra in materia sanitaria”, dove “il governo regionale, più che pensare alla salute dei cittadini pugliesi, ha utilizzato la sanità come un bancomat per risolvere problemi clientelari ed elettorali” di Emiliano e della sua maggioranza di governo. Peccato, però, che ancora una volta le opposizioni si ricordano solo in prossimità delle elezioni di denunciare ciò che non va in Puglia e, in particolare, nella santità. Dimenticando, per altro, anche tante altre importati problematiche riguardanti i pugliesi, ma che forse non fa comodo rinvangare neppure alle opposizioni per i sottostanti accordi taciti con la maggioranza, ma che tanti cittadini di questa regione hanno forse già capito.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 1 Maggio 2025