Primo Piano

Lingue straniere e sbocchi occupazionali all’estero e in Capitanata

“Come mai qui in Italia non c’è lavoro e in altri Paesi europei sì?”. Da questa domanda, apparentemente semplice quanto gravemente attuale, due docenti del Liceo “Poerio” di Foggia, Enza Bortone e Monica Trifiletti, hanno elaborato un progetto che contemporaneamente approfondisce la pratica delle lingue straniere e orienta nel mondo del lavoro. Oltre alla mobilità, che la scuola del capoluogo attua con riscontri più che positivi in diverse modalità da anni, infatti, le due insegnanti, la prima di francese e la seconda di tedesco, hanno predisposto un programma di scambi con Germania (nazione capofila), Francia, Polonia, e, ovviamente, Italia, che includa anche visite ad imprese e ad uffici di collocamento locali in modo che gli studenti interagiscano direttamente con quella che è la reale richiesta del mercato del lavoro. Un valore aggiunto che si sta rivelando di grande successo, con soddisfazione di educatori e soprattutto di allievi, che tornano dall’esperienza all’estero con un ricco bagaglio di conoscenze e ancora più motivati. Il progetto è un Erasmus + KA2, finanziato quindi con fondi europei, e si intitola “Preparation of young people for work – Préparation des jeunes au travail”, poiché mira a favorire “esperienze di osservazione del mondo del lavoro, a far immergere gli studenti in ambienti internazionali e a perfezionare le lingue”. Sono venti gli alunni dell’indirizzo Linguistico del “Poerio” che hanno chiesto di prendere parte a questo tipo di mobilità e frequentano la 3^A e 3^B Esabac, programma di formazione che consente alla fine del quinquennio di conseguire due diplomi: italiano e francese. Tuttavia, il lavoro svolto dalla fine del 2018 coinvolge non solo il resto delle loro classi ma l’intero territorio, poiché gli studenti hanno realizzato prima un accurato sondaggio all’interno del loro liceo per delineare quali sono le facoltà universitarie a cui si iscriveranno i compagni e quali i lavori a cui ambiscono e poi un’indagine sull’offerta lavorativa in Capitanata e su quali attività imprenditoriali vi operano. Una ricerca svolta anche dai loro omologhi polacchi, tedeschi e francesi e i cui dati sono condivisi nell’ambito di questo Erasmus + con lo scopo di far ricadere sul maggior numero di persone l’esperienza nel suo insieme. I primi sei liceali a partire per la Polonia nel dicembre scorso sono stati: Emanuela Cornacchia, Francesca Pia Marseglia, Marta Maria Pia Mazzeo, Antonietta Pazienza, Sarah Mariapia Scaramuzzo e Christian Tartaglia. Ospitati presso famiglie del posto e divisi dai connazionali per facilitare l’interazione linguistica, nella città di Ketryzjn i ragazzi foggiani hanno potuto sperimentare la vita scolastica dei loro coetanei, partecipare alla visita didattica alla “Tana del Lupo” di Hitler, ma anche ad aziende del territorio, come la Philips, una fabbrica di miele, una di oggetti natalizi e l’ufficio di collocamento. “Abbiamo scoperto una Polonia in forte crescita, con una percentuale di disoccupazione inferiore alla nostra e che lì, nell’area in cui siamo stati, al confine con la Russia, quello della guardia di frontiera è un lavoro molto gettonato”, raccontano Emanuela Cornacchia e Christian Tartaglia. Lo stessa schema è stato seguito nella permanenza a Marsiglia, dove Sara Ciocia, Maria Vittoria Di Michele, Lucrezia Grimaldi, Federico Lizzi, Bruno Marino e Andrea Mazzaro hanno visitato, tra le altre, pure un’azienda che si occupa di energie rinnovabili. Anche in Francia c’è stato un incontro collettivo in cui sono stati condivisi i dati sulle prospettive occupazionali, e nell’occasione due studentesse del Poerio si sono messe in evidenza dovendosi improvvisare interpreti dal francese all’inglese a beneficio della platea. “Abbiamo preso consapevolezza per la prima volta delle nostre reali conoscenze, perché un conto è studiare le lingue straniere e un’altra è l’applicazione pratica”, ricorda Lucrezia Grimaldi. Dall’esperienza del Liceo Poerio viene fuori non solo che l’Italia è una meta molto ambita, ma anche che i giovani italiani sono richiestissimi all’estero per la loro preparazione e per le capacità comunicative. Per cui non trovano alcun riscontro quei luoghi comuni che li vorrebbero poco ferrati nelle lingue straniere, anzi. “Proprio le mobilità attuate dal Poerio, un liceo particolarmente aperto a questo tipo di attività di scambio grazie alla dirigente Enza Caldarella, ci confermano che gli allievi della scuola italiana in generale, che è ancora ottima, sono ammirati ovunque e rappresentano brillantemente la loro nazione nei vari contesti”, concludono le due professoresse.


Pubblicato il 5 Giugno 2019

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio