Cultura e Spettacoli

L’inchiesta di Stefano Vergine che racconta la mafia foggiana

Il 9 agosto 2017, nelle campagne di San Marco in Lamis, due agricoltori innocenti – i fratelli Aurelio e Luigi Luciani – venivano uccisi a colpi di kalashnikov e fucili a canne mozze. Sono passati due anni dall’evento che per la prima volta ha portato sotto i riflettori della cronaca nazionale la criminalità organizzata foggiana, la più violenta e omertosa tra le organizzazioni criminali: la Quarta Mafia, come l’ha soprannominata qualcuno. Quarta, perché si aggiunge alle tre organizzazioni più famose: Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra. La provincia di Foggia è una delle province d’Italia in cui è più diffusa l’estorsione. Ed è anche una di quelle in cui più raramente le forze di polizia ricevono denunce. Non esiste ancora una verità giudiziaria su quello che è successo, non ci sono condanne: il processo è iniziato solo da pochi mesi. Attraverso le voci delle vittime e soprattutto di investigatori di primo livello, come il procuratore capo di Foggia e i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Bari, Stefano Vergine – già conduttore del podcast Cinesi d’Italia e autore con Giovanni Tizian de Il Libro nero della Lega e della prima inchiesta da cui è nato il caso Russia-Salvini – nelle tre puntate di cui si compone il nuovo podcast originale Storytel Italia, prova a raccontare cos’è la cosiddetta “Quarta Mafia”, e cosa è cambiato, ad oggi, da quel 9 agosto 2017.

 


Pubblicato il 31 Luglio 2019

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