Cultura e Spettacoli

L’import-export di Tortora, un foggiano a Bangkok. Una nicchia di cibo locale per le tigri asiatiche

Se non trovi lavoro nel paesello tuo, chiudi baracca e baracchino ed espatri. I nostri nonni, i nostri padri e, tristemente,  anche i nostri giovani ricercatori l’hanno capito e in epoche differenti, specializzati in campi diversi, hanno perseguito tutti l’idea di una sistemazione economica migliore per sé e tutta la famiglia. Poi c’è una categoria a parte, quella del genio eclettico. Proprio in questi giorni uno di loro sta salutando per sempre le ridenti coste del Gargano, i gialli campi del Tavoliere, le piccole alture con i castelli e le chiesette antiche del subappeninno, per trasferirsi nella caotica e affannata Thailandia: il nostro conterraneo Francesco Tortora. Foggiano d’origine, cerignolano d’adozione, ma cittadino del mondo per vocazione, giornalista di cui il Quotidiano ha potuto fregiarsi nei mitici anni Novanta, ha deciso di continuare il suo lavoro dall’altra parte del mondo. E non solo. Ha  anche  deciso di essere l’intermediario del made in Capitanata con i paesi d’Oriente. Continua sull’edizione cartacea del Quotidiano di Foggia. Nelle edicole di Foggia e provincia  


Pubblicato il 9 Ottobre 2010

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio