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Legge anti-sindaci, non passa la modifica in Consiglio regionale

Respinto il provvedimento che impone ai sindaci candidati alle prossime regionali di presentare le dimissioni 180 giorni prima della fine della legislatura

Non è passata la modifica della legge che impone ai sindaci candidati alle prossime regionali le dimissioni 180 giorni prima della fine della legislatura. Il centrodestra sul tema aveva presentato un emendamento per portare a 45 giorni il termine per le dimissioni. Nonostante il voto segreto, i 21 voti a favore e solo 7 contrari, l’emendamento non è passato perché, trattandosi di materia elettorale, è necessaria la maggioranza assoluta per l’approvazione. Così come è stato respinto il sub emendamento proposto dal capogruppo di Per la Puglia, Antonio Tutolo che riprendendo una proposta di legge già inserita nell’ordine del giorno del Consiglio, stabiliva l’abrogazione della norma che ha imposto i 180 giorni per le dimissioni. Respinta anche la richiesta di sospensione dei lavori, proposta dal capogruppo di Azione Ruggiero Mennea nel tentativo di trovare una mediazione. Ne è conseguita una bagarre in aula che ha portato ad un lungo scontro tra maggioranza e opposizione, terminata con il voto. Il centrodestra ha, però, chiesto all’Ufficio di presidenza di approfondire Statuto e Regolamento del Consiglio per verificare se sull’emendamento in questione siano necessari i 26 voti perché materia elettorale e non la maggioranza semplice come la legge alla quale è stato agganciato. Il 9 luglio prossimo la Corte Costituzionale si esprimerà sulla legge che prevede le dimissioni a 180 giorni, perché fu impugnata dal governo centrale.

Intanto il Consiglio regionale approva due leggi. La prima riguarda la riforma del Terzo Settore le cui principali novità sono la definizione e il riconoscimento delle diverse forme di Enti del Terzo Settore (ETS), anche in forme non formalmente riconosciute; l’istituzione dell’Osservatorio Regionale del Terzo Settore; la creazione di un Tavolo permanente di confronto con le reti associative più rappresentative; la promozione di strumenti di valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte. La seconda legge approvata è quella sull’Autismo e mira a strutturare una rete integrata e permanente per l’autismo in Puglia, con un approccio basato sul monitoraggio, partecipazione e multidisciplinarità, senza costi a carico della Regione. La seduta è terminata subito dopo per mancanza del numero legale. Al vaglio dell’aula un emendamento sulla sospensione del tributo 630, argomento controverso che ha decretato la fine anticipata dei lavori. La prossima seduta è fissata per l’8 luglio.

 

Terzo settore, Emiliano: “Onorato il patto con la società civile”

“Una legge che non si limita a fare sistema a livello normativo su quanto di buono fatto finora in materia di welfare, ma si propone uno sforzo ulteriore, che diventa un impegno per tutti quanti noi: onorare un patto tra pubblica amministrazione e società civile”. Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano commenta l’approvazione da parte del Consiglio regionale della legge sul Terzo settore. “Alla base di questo patto – continua Emiliano – occorre l’ascolto, fattore essenziale in un settore teso al racconto e all’incontro delle fragilità. Con questa legge abbiamo fatto la nostra parte, ma non ci fermiamo qui: perché abbia un peso, occorre ascoltare i territori, le necessità di chi lavora per garantire pari opportunità di benessere a tutti, dare voce a realtà preziose come l’associazionismo sano e il volontariato, tutte premesse essenziali per la partecipazione civica”. “Questa legge è il frutto di un percorso di condivisione reale, non solo formale – dichiara il consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia, Ruggiero Mennea -. La sussidiarietà non è uno slogan, ma il principio su cui si fonda una comunità coesa: il Terzo Settore non è un semplice fornitore di servizi, ma un alleato fondamentale delle istituzioni per costruire risposte concrete ai bisogni sociali. La solidarietà organizzata che questi enti rappresentano è una risorsa insostituibile, capace di generare capitale sociale, innovazione e cittadinanza attiva”.

 

 


Pubblicato il 1 Luglio 2025

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