Cronaca

Le ultime novità della riforma del processo Tributario

Ne parliamo con il prof. Felice Antonio Uricchio, Rettore Emerito dell'Ateneo barese e Presidente Nazionale dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema Universitario

“Le novità introdotte dalla legge 130 del 2022 di riforma del processo Tributario” edito dalla barese Cacucci è lo stimolante volume scritto con assoluta competenza da giuristi di chiara fama quali Felice Antonio Uricchio, Franco Gallo, Angelo Cuva, Clelia Buccico, Samuele Donatelli. Per singolare coincidenza il tomo a Bari è stato apprezzato proprio in occasione della inaugurazione dell’anno tributario, manifestazione tenutasi sabato scorso presso l’Aula Moro della Facoltà di Giurisprudenza. Il Quotidiano ha intervistato uno degli autori, il noto professor Felice Antonio Uricchio, Rettore Emerito dell’ Ateneo barese e Presidente Nazionale dell’ Agenzia nazionale di valutazione del sistema Universitario e della ricerca dal 7 gennaio 2020.

Professor Uricchio, intanto il senso di questo commentario, perché tale è a tutti gli effetti…

“Prima di tutto è corretto che io parli anche a nome degli altri colleghi firmatari di questo lavoro, sarebbe ingiusto dimenticarsene. Lo scopo è presto detto e tutto sommato lo si evince con facilità dal titolo del lavoro”.

Proviamo a farlo per i nostri lettori…

“Nel 2022 è entrata in vigore la legge di riforma relativa al processo e alla materia tributaria, esattamente la numero 130. Sono varie ed anche notevoli le novità introdotte in questa novella”.

Quali?

“Sostanzialmente e senza entrare troppo nell’ aspetto tecnicistico la normativa ha modificato per un verso l’ ordinamento giudiziario, cioè la parte dispositiva del testo. Dunque vi è stato un cambio di carrozzeria consentitemi di usare questo paragone piuttosto ardito. Ma non basta”.

Che altro c’è di nuovo?

“Il lato procedurale. Se per un verso vi è stata una modificazione normativa relativa alle norme del giudizio,  per altro lato il legislatore ha imposto, saggiamente e ispirandosi ai tempi nuovi, incisive regole sui processo. In poche parole vi è stato un cambio di stile e procedimento”.

Quali le modifiche maggiormente appetitose?

“Nel complesso lo sono tutte. Direi che la principale e forse la maggiormente indovinata è quella che ha trasformato i giudici tributari da onorari a professionisti veri e propri con la stessa dignità di quelli civili, penali ed amministrativi. In poche parole non più dei valorosi volontari, ma dei giuristi e professionisti a tutti gli effetti. Oggi tanto per dire per accedere nell’ organico di giudice tributario lo si fa con pubblico concorso”.

I criteri del nuovo processo…

“Sono ispirati a quelli generalmente riconosciuti del giusto processo, con equa ripartizione di poteri ed oneri tra accusa e difesa. Come dicevo vi è un sensibile e giusto allineamento alle regole europee e lo dimostrano ampiamenti i tre gradi di giudizio. Ora attendiamo che dopo un periodo di rodaggio, i tempi dei processi possano ulteriormente ridursi ovviamente senza sacrificare il bene e la certezza”.

In sintesi quale è stato il principio informatore?

“Coniugare giusto processo ed equo prelievo, sempre avendo a cuore il rispetto e la piena osservanza delle regole costituzionali”.

Che valutazione dare sin qui?

“E’ presto, bisogna aspettare. Siamo ancora in uno stadio iniziale e direi tutto sommato di transizione, però le promesse e le premesse sono buone”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 21 Marzo 2023

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