Le sfide di Don Giorgio Ferretti e l’eredità di Pelvi
Giusi Di Girolamo, direttrice della Caritas di Foggia, commenta la nomina nuovo vescovo
Don Giorgio Ferretti, 56 anni, missionario e sacerdote della Diocesi di Frosinone, è il nuovo vescovo dell’arcidiocesi Foggia- Bovino. Succede, dopo nove anni, a Vincenzo Pelvi. “Vi porterò dovunque andrò, non vi abbandonerò mai nel fondo del mio cuore. Assicuro la mia preghiera quotidiana e continuerò ad interessarmi con affetto e trepidazione anche da lontano”. Parole di Pelvi al termine del suo servizio pastorale, accompagnate dal ringraziamento a Papa Francesco e dalla “profonda riconoscenza della Diocesi”. Gli anni in cui Pelvi è stato arcivescovo sono stati fra i più drammatici della storia di Foggia, sia dal punto di vista economico sia da quello sociale e politico. Il commissario Cardellicchio, nel suo saluto, ha ricordato, fra le sfide, quella della povertà, per esempio, che a Foggia esiste fino alla disperazione e che si stenta persino a riconoscere. Con un piglio molto burocratico, diremmo, Pelvi, ha svolto i suoi anni in dialogo con le istituzioni, con la Prefettura, con l’Università, le Forze dell’Ordine. Ha pungolato con interventi forti la politica in più circostanze. Va via – resterà fino al prossimo gennaio- fra lodi e critiche. Ora la città guarda al futuro dopo aver scelto, anche, una sindaca del campo largo già dal primo turno. Le polemiche tuttavia su come ha inteso guidare questi nove anni, non mancano. A sondare gli umori dei fedeli si scopre che, per esempio, qualcuno avrebbe gradito una presenza più forte nelle periferie, un’attenzione più equa ai vari gruppi che vivono il loro cammino nella diocesi, parrocchie più coinvolte, protagoniste e partecipi. Ci sono anche critiche puntuali. Brucia ancora la chiusura del Conventino, per esempio, e della casa per papà separati. “Non voglio e non posso giudicare i nove anni di Mons Pelvi – dice Francesco Niglio, medico, volontario nel sociale – ma certamente rimarranno durante il suo operato la chiusura definitiva di due grandi opere di carità come il Conventino che è stato per lunghi anni l’emblema della accoglienza e della carità per innumerevoli senza fissa dimora. Non possiamo scordare la casa dei papà separati anch’essa chiusa definitivamente che era qualcosa di immenso nella sua idea”. Ancora, la chiusura del seminario diocesano come scuola media inferiore e superiore. Chi commenta Vincenzo Pelvi spesso lo descrive come l’arcivescovo del “no”. Giusi Di Girolamo, direttrice della Caritas di Foggia, commenta la nuova nomina di Ferretti: “Il nostro Papa non smette di sorprenderci, è andato a pescarlo molto lontano. Una scelta molto azzeccata perché un missionario ha uno sguardo particolare per i poveri. Senza nulla togliere all’arcivescovo Pelvi, cui va tutta la mia stima e che è sempre stato vicino alla Caritas. Don Giorgio Ferretti lo sarà a maggior ragione, sarà di certo un buon pastore”. Una linea ha prevalso in questi ultimi anni, ribadita dalla direttrice della Caritas, cioè quella che è inutile tenere in piedi un’accoglienza che “non si è in grado di gestire”. E spiega in che senso: “Il Conventino cadeva a pezzi, era pericoloso starci dentro e, per questo, non si poteva più tenere aperto. Avremmo messo a repentaglio la vita degli ospiti e dei volontari. Noi siamo stati costretti a chiudere”.
Per quanto riguarda la casa per padri separati in via Vittorio Emanuele, oggi accoglie persone senza fissa dimora: “Alcune tolte dalla strada sono state avviate al lavoro e stanno raggiungendo la loro indipendenza. Inutile continuare con l’assistenzialismo di pagare loro le bollette o altro. Il progetto sui padri separati presentato dalla Caritas locale con i fondi dell’8 per mille era a tempo, della durata di un anno. Quando sono arrivata io alla Caritas non c’era più nessuno, tranne due papà cui abbiamo provveduto, sebbene con un percorso differente”. Il seminario chiuso agli studenti per mancanza di iscritti? Non esattamente. “Oggi lì ci sono più o meno quattordici seminaristi, si sta portando avanti un bel progetto. In alcuni giorni della settimana è aperto ai giovani delle parrocchie della città. La formazione culturale per noi è fondamentale, l’arcivescovo ha sempre insistito su questo punto, ovvero la lotta alla povertà educativa. Pelvi ha fatto un buon lavoro che spesso non è stato compreso”.
Parla di educazione alla legalità, la direttrice della Caritas: “Certe volte bisogna andare oltre quello che si vede, Pelvi ha fatto un grande lavoro che spesso non è stato compreso. Noi parliamo sempre di legalità, ma anche questa va indirizzata nella forma giusta”.
Ferretti è attualmente parroco della cattedrale di Maputo, capitale del Mozambico. Prima di trasferirsi in Africa, ha servito la Chiesa di Frosinone-Veroli-Ferentino per 10 anni, dov’è stato parroco, assistente scout, responsabile della mensa diocesana per i poveri e altro.
“Fratelli e sorelle, ancora non ci conosciamo. Ho ricevuto con stupore la decisione di Papa Francesco di inviarmi come arcivescovo di Foggia-Bovino. Credo che lo stesso stupore proviate anche voi” ha scritto il nuovo arcivescovo. “Lascio un popolo che mi è tanto caro e allo stesso tempo sono chiamato a un popolo che ho desiderio di conoscere e amare. Dice un grande saggio ebreo che nella vita non tutto è comprensibile, ma almeno è abbracciabile. Così mi presento a voi, come un vescovo che vuole abbracciare una Chiesa, una terra e un popolo. Insieme a voi cercherò di capire al meglio quali sono le attese, le speranze, i dolori e i sogni di questo popolo”.
Paola Lucino
Pubblicato il 21 Novembre 2023