Le proiezioni de “La terra di Puglia”: la nuova Capitanata surclassa il Salento
C’è chi comincia a fare i conti sulle ripercussioni – geopolitiche ma anche economiche – che la “Puglia quadripolare” sancita dalla Riforma delle Province provocherà nello scacchiere regionale. Come la Compagnia delle Opere che, nella “lettera aperta” che pubblichiamo in questa pagina, prova a disegnare una intrigante prospettiva sui nuovi scenari introdotti dalla Riforma.
Come si sa, stando a quanto deciso dal Governo, le province pugliesi si ridurranno da sei a quattro: la provincia di Bari si trasferirà in area metropolitana; la provincia di Foggia incorporerà quella della Bat (e forse anche Molfetta, che non vuol stare con il capoluogo regionale), le province di Taranto e di Brindisi si unificheranno (con capoluogo Taranto), la provincia di Lecce resterà tale e quale è oggi.
Un autentico terremoto prima di tutto geografico, quello che si verificherà se il Parlamento approverà il decreto legge, senza conversioni, che sembrano piuttosto improbabili, soprattutto per quanto riguarda la nostra Regione. Va ricordato che la riforma non riguarda soltanto le amministrazioni provinciali (che saranno comunque le prime a subirne le conseguenze), ma anche tutti gli uffici metropolitani dello Stato attualmente organizzati su scala provinciale: prefetture, questure, intendenze di finanza e via dicendo.
Chi ci guadagnerà e chi ci rimetterà nella nuova geografia pugliese che si va profilando? La nostra tesi è che ad averci tutto da guadagnare sarà soprattuto la Puglia settentrionale, che vedrà la luce con l’incorporamento della Bat con la Capitanata. La riforma potrebbe insomma influenzare in modo particolarmente incisivo la competizione tra i territori che è divenuta particolarmente vivace negli ultimi anni, penalizzando quel Salento che aveva recitato la parte del leone.
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Pubblicato il 10 Novembre 2012