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Le primarie per Bari e Foggia spaccano il centrodestra pugliese

Il tavolo del centrodestra pugliese, insediato alla fine dello scorso giugno, subito dopo l’esito delle scorse elezioni amministrative e che avrebbe dovuto individuare i nomi da candidare unitariamente a sindaco nei Comuni chiamati al voto nella prossima primavera, dopo quasi cinque mesi di tentativi e trattative andate a vuoto, si è dissolto. La rottura si è consumata, in particolare, sui disaccordi per il criterio di individuazione del nome da candidare a Primo cittadino a Bari, dove il centrodestra ha perso le comunali per ben tre volte consecutive in passato, ed a Foggia, dove il sindaco uscente,  Franco Landella di Forza Italia, è al suo primo mandato e le altre sigle della coalizione, in particolare Lega e Fratelli d’Italia, vorrebbero metterne in discussione la ricandidatura con la celebrazione delle primarie. Un criterio, quest’ultimo, da sempre non condiviso dai vertici pugliesi e nazionali del partito di Silvio Berlusconi e che invece a Bari e Foggia le altre sigle nazionali della coalizione vorrebbero adottare per la scelta del nome da candidare a Primo cittadino. Infatti, la scorsa settimana i responsabili pugliesi di Lega, Andrea Caroppo, di Fratelli d’Italia, Erio Congedo, e dei fittiani (Dit-Nci), Francesco Ventola, avevano invitato perentoriamente il collega di Forza Italia, Mauro D’Attis, a concordare i termini per lo svolgimento delle primarie. Invito, come è noto, rispedito elegantemente ai mittenti dal neo responsabile pugliese del partito di Berlusconi, in un’intervista pubblicata venerdì scorso sull’edizione locale di un noto quotidiano nazionale. Ieri (ndr – per chi legge mercoledì), la contro-risposta degli alleati pugliesi (ma forse ora ex-alleati) di Fi, che attraverso una conferenza stampa tenuta ieri mattina a Bari vecchia, sul fortino di Sant’Antonio, hanno reso noto di andare avanti comunque con il crono programma delle primarie anche senza l’assenso di Forza Italia e del movimento Idea che fa capo al noto parlamentare barese di origine, Gaetano Quagliariello. Questo l’annuncio: “La location non è casuale, ma simbolica: il fortino Sant’Antonio di Bari. Perché c’é un ‘fortino’ da espugnare e tornare a far vincere il centrodestra in Puglia. Come? Con le primarie, facendo scegliere alla base, ai cittadini, chi deve rappresentarli nelle urne”. Quella di ieri, dai tre responsabili pugliesi delle sigle politiche di centrodestra che vogliono le primarie,  è stata definita,  una “giornata storica, di svolta”. Ossia, “l’avvio di un percorso irreversibile dal quale non si torna indietro, ma aperto alle forze politiche del centrodestra, Forza Italia e Idea, ma anche a tutte quelle liste civiche e movimenti di area che sono chiamati non solo a partecipare alla campagna per le primarie, ma anche ad esprimere il proprio candidato sindaco”. L’appello più forte è stato lanciato al sindaco uscente di Foggia, Landella, e al suo partito, proprio partendo dalla convinzione “che lì dove il centrodestra si presenta unito alle competizioni elettorali ha quasi la certezza delle vittoria finale”. E l’idea di “un centrodestra diviso nelle urne” non ha sfiorato minimamente i coordinatori regionali di Lega , Fdi e Dit-Nci, perché  certi – hanno sottolineato in conferenza stampa – che quello di ieri é stato “solo l’avvio di un cammino di responsabilità al quale si aggregheranno anche tutti coloro che sono stanchi di governi locali e regionale guidati dal centrosinistra”. Ed il pensiero è stato rivolto “soprattutto alle giunte Decaro ed Emiliano, intendono partecipare all’avvio di un nuovo percorso politico di un centrodestra che torni ad essere protagonista”. In definitiva, le primarie – é stato evidenziato da Lega, Fdi e Dit-Nci – “non sono un ripiego per risolvere una querelle ma la volontà di ravvivare il proprio elettorato già in una fase iniziale, per riavvicinare alla coalizione tutti coloro che si sono allontanati in questi anni”. “Il crono programma è già fissato” – hanno ribadito i  responsabili delle tre forze politiche del centrodestra alleate per la celebrazione delle primarie forze, sottolineando che “entro la metà del mese di dicembre si insedierà il tavolo delle regole per definire i dettagli della partecipazione. Entro la metà di gennaio la presentazione delle candidature a sindaco ed entro la metà di febbraio lo svolgimento delle primarie”. Insomma, ‘alea iacta est”, ovvero ‘il dado è tratto’ per Lega, Fdi e Dit-Nci che in Puglia hanno già deciso tutto per come scegliere il nome più rappresentativo da candidare a sindaco sia a Bari che a Foggia alle amministrative del 2019. E tale scelta dovrebbe essere quella delle primarie, con o senza l’assenso e la partecipazione del partito pugliese di Berlusconi. Ma l’incognita delle primarie del centrodestra per Bari e Foggia non è forse solo quella della partecipazione o assenza di un candidato di Forza Italia a tale scelta. Infatti, qualora si celebrassero anche con l’assenso di Fi, l’incognita maggiore potrebbe essere quella che a vincerle non sia il nome che ai gazebo avrebbe potenzialmente il maggior numero consenso dagli elettori di Bari e di Foggia che vorrebbero far vincere le secondarie (ossia le vere consultazioni) al candidato sindaco di centrodestra, ma che la vittoria invece possa essere determinata dalla partecipazione massiccia di un numero di votanti il cui unico interesse sarebbe quello di far vincere le primarie a chi, poi, potrebbe essere più di comodo come avversario, per far vincere il candidato sindaco del centrosinistra, sia a Bari che a Foggia. E, quindi, che a scegliersi effettivamente l’avversario del centrosinistra alle amministrative baresi e foggiane possa essere “Emiliano & C.” Ma questo è tutto un altro discorso. Giuseppe Palella


Pubblicato il 5 Dicembre 2018

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