Cultura e Spettacoli

Le Madonne dei boschi

Avvolto da boschi e ricco di sorgenti, che danno origine a due affluenti del Cervaro, i torrenti Avella e Jazzano, il Monte Crispignano svetta a 1105 metri di quota a metà strada tra Panni e Accadia. Tale collocazione fa sì che il versante nord della montagna rientri nel territorio di Panni, mentre il versante sud appartiene ad Accadia. Ragioni ‘religiose’ sono alla base di tale suddivisione amministrativa. Dalla parte di Panni, a quota 752, si leva il Santuario della Madonna del Bosco ; molto più in alto, a 1049 metri d’altitudine, dalle parte di Accadia è ubicato il Santuario della Madonna del Carmine. La si chiami ‘del Carmine’ o ‘del Bosco’, la Madonna resta una, sappiamo. Quale allora la ragione di differenziare lo stesso culto elevando distinti Santuari e a poche centinaia di metri di distanza l’uno dall’altro ? Stando a voci remote e nebulose, intorno al Trecento, sulle pendici di non si sa quale versante del Crispignano la Vergine sarebbe apparsa – in tempi diversi – a un pastorello di Accadia o a una pastorella di Panni (ma in quest’ultimo caso si parla di una statua della Madonna rinvenuta nascosta in un anfratto). Di qui per ragioni di campanile la costruzione di due Santuari ‘rivali’. Il Santuario della Madonna del Carmine fu realizzato nel 1694 dal Duca Giuseppe Recco, quello della Madonna del Bosco risale allo stesso periodo. In Italia esiste un secondo Santuario della Madonna del Bosco, a Imbersago, vicino Lecco (vedi immagine). Per l’epoca e per certe modalità la sua storia si avvicina alquanto a quella del luogo di culto pugliese : Era il 9 maggio 1617 quando nei dintorni di Imbersago e nei pressi di una fonte a tre pastorelli apparve la Vergine. Alla fine della visione uno dei tre bambini, Pietro, scorse tra i rami un riccio maturo, completamente fuori stagione. Al primo miracolo fece seguito di lì a poco un secondo prodigio : Una giovane famiglia stava pascolando il proprio gregge nei pressi della stessa fonte, quando un lupo sbucato da un cespuglio ne ghermì l’unico figlio. La madre si rivolse allora alla Madonna che apparve sopra un castagno, facendosi consegnare dal lupo il neonato. Fu anche grazie a questo miracolo che la popolazione si decise a costruire la prima cappella, un cui affresco rappresenta un lupo che stringe un neonato tra le fauci. La costruzione del Santuario fu successiva ed ebbe inizio nel 1632 in occasione della fine della famosa epidemia di peste. A quella del 1617, fecero seguito altre apparizioni. L’ultima avrebbe avuto luogo l’8 dicembre 1896 quando la Madonna si palesò a Teresa Secomundi (1863-1921) la quale a causa di “manifestazioni demoniache”, non poteva pregare né recarsi nei luoghi di culto. La Madonna, dopo averle consegnato il proprio rosario, accompagnò la donna fino alla porta del santuario. Dopo questo primo episodio la ragazza fu testimone di numerose altre apparizioni, ma in luoghi diversi dal territorio di Imbersago.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 22 Gennaio 2021

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