Cultura e Spettacoli

L’aquila nel sogno dei birdwatchers pugliesi

Leonardo dedicava ore allo studio del volo degli uccelli. Oggi gli darebbero del ‘birdwatcher’, benché al presente l’osservazione degli uccelli in natura (il birdwatching) sia finalizzata alla ‘cattura’ di immagini fotografiche. Un hobby ai limiti dell’estremo. Per ‘fare preda’ questi appassionati sono capaci di restare immobili per ore nonostante l’umido e il freddo, coperti da un telo mimetico dalle cui fessure scrutano il territorio con un binocolo. Autentici predatori (d’immagini), appena si presenta l’occasione mettono via il binocolo, impugnano il teleobiettivo e ‘fanno fuoco’ (alcuni si muniscono persino di microfoni direzionali per ‘fermare’ il canto degli uccelli). I birders sono eccellenti amici dell’ambiente poiché nel dare notizia in Rete dei propri successi forniscono dati su cui gli esperti lavorano per studiare i fenomeni migratori e le abitudini e lo stato di salute delle specie stanziali. Per questo motivo nelle oasi del WWF vengono messi a loro disposizione capanni appositamente attrezzati (da noi le strutture migliori, riferisce chi le ha sperimentate, sono quelle presenti nella Riserva Naturale di Margherita di Savoia). In Puglia i birders sono numerosi e fortunati trovando sempre di che riempire il loro ‘carniere’. Fra gabbiani testa-grigia, beccacce di mare, cicogne nere, fenicotteri rosa, pellicani, starne, quaglie, fagiani, cigni ed oche i nostri cacciatori d’immagine possono dirsi ben serviti. Ma il sogno di tutti i birders pugliesi resta la madre di tutti i rapaci : l’aquila. Aquile in Puglia? Ebbene sì, se ci si contenta della specie ‘minore’. Originaria dell’Europa orientale, l’Aquila Minore (lo Hieraaetus pennatus) abitualmente sverna in Africa sud-orientale. La presenza di questo rapace nei nostri cieli era un tempo attribuita al caso (raro) di esemplari allontanatisi dalle normali direttrici di migrazione. Ma la frequenza con cui il fenomeno si sta ripetendo fa credere che, forse per ragioni legate al cambiamento climatico e quindi ai venti, si vada affermando un nuovo corridoio mediterraneo, quello che puntando alla valle del Nilo fa del corridoio salentino l’ultimo lembo di terra prima del grande volo trans-mediterraneo. Ciò spiega avvistamenti non frequenti ma regolari. Durante la sosta primaverile l’aquila minore nidifica da noi ai margini delle piccole formazioni boschive, non prediligendo le foreste. Si nutre di piccoli roditori terricoli, anfibi e rettili che caccia prevalentemente in volo (spettacolare il suo raccogliersi a goccia e piombare sulle prede a velocità vertiginosa) ; caccia anche dai posatoi, cioè lasciandosi andare dal ramo sul quale si sostenga ed occasionalmente si nutre di insetti.

Italo Interesse


Pubblicato il 30 Settembre 2017

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