Cultura e Spettacoli

L’Albania cristiana muore a Lezha con Skanderbeg

I patti conclusi da Giorgio Castriota Skanderbeg, Capitano Generale della Lega dei Principi Albanesi, con la Serenissima Repubblica di Venezia non alterarono in alcun modo il legame speciale che egli, Barone delle Terre di  Monte S. Angelo e S. Giovanni Rotondo, in Capitanata, aveva col suo signore feudale, il Re di Napoli. L’accordo da lui concluso con Venezia, costituiva una vera  e propria alleanza, sulla base della parità dei due contraenti. Anzi egli diveniva il tramite di amicali rapporti tra i due Stati italiani e tra essi e la Lega albanese. Nasceva un’intesa, di fatto,  tra le tre Potenze adriatiche, intese a preservare l’indipendenza dell’Albania, alla salvaguardia della quale i due Stati italiani avevano pari interesse,e l’Albania poteva così, anche se a titolo diverso, richiedere e avere aiuti da quei due potentati. Infatti di aiuti Skanderbeg aveva sempre più bisogno, giacché, malgrado le sue continue vittorie, il suo popolo si andava estenuando, mentre, all’inverso, i Turchi potevano ritornare in qualsiasi momento all’assalto, forti di armate rinate e sempre più numerose e agguerrite. Continua sull’edizione cartacea del Quotidiano di Foggia. Nelle edicole di Foggia e provincia


Pubblicato il 29 Settembre 2010

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