Cronaca

Lago di Varano, i bandi europei per rilanciare la mitilicoltura

La mancata rappresentanza sindacale sta causando, da molti anni, conseguenze a cascata per i pescatori, a partire da quelli del lago di Varano: problemi nel rilascio delle concessioni da parte dei Comuni; pesca abusiva; difficoltà nel rapporto politico e tecnico con le amministrazioni locali e gli uffici tecnici; la quasi impossibilità ad accedere ai fondi europei. Da alcune settimane, la Alpaa Cgil, la sigla che tutela i lavoratori del settore agroalimentare, sta incontrando i pescatori, di Varano e non solo, per ascoltare le loro problematiche. Nella grande laguna del Gargano, la mitilicoltura è la principale fonte di reddito per i lavoratori del comparto ittico.Dalla scorsa estate, il settore è stato messo in ginocchio, prima dalle elevate temperature – che hanno provocato la moria di cozze e vongole –, poi dalla proliferazione di una biotossina che, nei mesi invernali, ha bloccato la raccolta, in particolare negli impianti a mare.Da un paio d’anni, inoltre, nel lago di Varano c’è un Consorzio di pescatori di Ischitella che gestisce un impianto di coltivazione di ostriche. I mitilicoltori hanno la necessità di aggregarsi, ribadisce il sindacato, sia per interagire con più forza con i Comuni, sia per poter partecipare ai bandi europei: in ballo, per l’Italia, ci sono 40 milioni di euro previsti dal fondo comunitario specifico per il comparto. È intervenuta poi Carla Coccia, assessore comunale alle Attività Produttive, per sostenere la disponibilità del comune ad ogni iniziativa in grado di assicurare lo sviluppo del territorio, in una visione integrata dell’uso produttivo della laguna. Numerosi anche gli interventi dei pescatori, le prime “vittime” della mancanza di un progetto di riqualificazione della Laguna, cui ha seguito l’intervento conclusivo del Presidente nazionale dell’ALPAA, Luigi Rotella, che ha raccolto i diversi spunti del dibattito per rilanciarli in una prospettiva organizzativa in grado di “dare gambe e testa” ai tanti problemi sollevati legittimamente dai pescatori. Ed ha aggiunto: “C’è una grande ricchezza, un bene comune come la Laguna di Varano; ci sono le risorse economiche necessarie rese disponibili dalla comunità europea (molte delle quali l’Italia non usa e ritornano indietro); ci sono professionalità e giovani disponibili a proseguire una antica attività come la pesca ma anche a sperimentare e a impegnarsi in nuove attività ittiche, e siamo costretti a parlare di crisi del settore. Tutto ciò è insopportabile, perché deriva dalla evidente assenza di una adeguata politica.” “Noi, come ALPAA” – ha sostenuto Rotella – “ci mettiamo a disposizione dei pescatori per non lasciarli da soli, nella loro individualità, ad affrontare temi complessi e delicati, ma per organizzarli in modo da poter trasformare l’insieme degli aspetti critici sollevati in grande opportunità, rivendicando interventi organici che risolvano, in una visione integrata, i diversi e complessi problemi: dalla regolamentazione alle tecniche di pesca, al controllo delle acque, agli aspetti ambientali per mantenere l’equilibrio ecologico, alla ristrutturazione e al miglioramento delle infrastrutture.” In buona sostanza, ha concluso Rotella, “dobbiamo avere la capacità di metterci alla testa di un movimento per dare un orizzonte di sviluppo e di crescita a questo territorio e più complessivamente al destino di tantissimi pescatori autonomi della piccola pesca del nostro paese.”


Pubblicato il 20 Aprile 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio