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La vittoria di Schlein ha scombussolato i piani politici di Emiliano e Decaro

In Puglia qualcosa di più si potrà capire con il nuovo corso del Pd, se lo consentirà la nuova segretaria dem

La vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd in Puglia ha quasi sicuramente scombussolato i piani politici personali del presidente della Regione, Michele Emiliano, e del sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro. Infatti, la neo-segretaria vorrà verosimilmente imprimere un cambio di marcia nel partito anche in Puglia, dove i dem, pur avendo il controllo di circa l’80% dei principali centri di potere locale da quasi due decenni, finora non sono mai riusciti a vincere alle elezioni politiche. Un’anomalia, questa, che non è passata inosservata con tutti i predecessori di Schlein alla guida del partito, a maggior ragione non passerà adesso che al vertice del Pd è approdata una segretaria che è dichiaratamente anticonformista. Perciò, anche se nella nostra regione le Primarie sono state vinte dalla mozione Bonaccini, sia con gli iscritti ai circoli dem che con i partecipanti ai gazebo del 26 febbraio scorso, è difficile ritenere che la neo-segretaria del Pd non interverrà sulla situazione pugliese, per imprimere quel cambiamento necessario a gettare le basi per una possibile vittoria futura del centrosinistra anche alle elezioni nazionali e non più soltanto a quelle locali, come è avvenuto finora un Pd di fatto consegnato nelle mani di Emiliano e Decaro. Ovvero, un partito che nell’ultimo decennio è stato praticamente gestito, senza alcuna differenza di ruolo, dagli stessi soggetti che sono stati eletti per la guida delle istituzioni alle si sono candidati e sono stati eletti. In altri termini, nella nostra regione, i predecessori di Schlein hanno tollerato che il Pd, anziché essere il partito espressione Emiliano e Decaro, fosse declassato al rango di “partito del Presidente della Regione e del Sindaco di Bari”. Non a caso, infatti, il Pd pugliese si ritrova con un segretario regionale, Domenico De Santis, che è stato consigliere politico, prima, e vice-Capo di Gabinetto, ora, del governatore Emiliano e con il consigliere regionale più suffragato della Circoscrizione barese, Francesco Paolicelli, che in precedenza è stato porta borsa e segretario particolare del sindaco Decaro. Un partito, quindi, in Puglia “ingabbiato” da coloro che in un sistema politico ordinario ed ordinato dovrebbero dar conto dei loro rispettivi programmi alla formazione che li ha candidati e contribuito ad eleggerli, ma che invece diventa appannaggio e sostegno di chi gestisce l’istituzione, senza più alcun controllo politico di quello che invece è il “motore” elettorale, prima, e dovrebbe essere cinghia di trasmissione, dopo, nel rapporto con i cittadini elettori, ovvero la cosiddetta “formazione partito”. Però, l’effetto Schlein, soprattutto in Puglia, potrebbe mettere in crisi il modello di governo della politica finora attuato dal Pd, per cui anche nella nostra regione la neo-segretaria dem potrebbe puntare ad un cambiamento radicale di gestione del partito, fondato non più sulla centralità della volontà di chi è alla guida delle istituzioni, ma di coloro che hanno contribuito a farlo vincere, ossia gli elettori. Un primo segnale in tal senso è stato lanciato alla neo-segretaria del Pd nel corso della prima assemblea pubblica barese dei sostenitori di Schlein, dove erano presenti sia il governatore Emiliano che il neo segretario pugliese dei dem, De Santis, entrambi – come è noto – sostenitori di Bonaccini. Infatti, in detto incontro sono state avanzate richieste sia di un cambio di passo che di volti per il Pd già dai prossimi appuntamenti elettorali. Quali? E’ presto detto. I prossimi importanti appuntamenti elettorali in Puglia, oltre quelli ormai imminenti e per i quali sarà forse difficile pensare ad uno sconvolgimento negli schemi, sono sicuramente quelli delle comunali del 2024 e successivamente le regionali. E, tra le amministrative del prossimo anno, il rinnovo del Consiglio comunale di Bari e l’elezione del sindaco è sicuramente l’appuntamento principale. Pertanto, parlare di “cambiamento di volti” è come dire al Primo cittadino barese, Decaro, che dopo 10 anni consecutivi di sindacato “hai stancato” e che, anche in caso di un eventuale terzo mandato, “sarebbe opportuno che il Pd di Schlein optasse per un rinnovamento” anche di facce. Un’analoga ipotesi di cambiamento potrebbe riguardare nel 2025 la Regione. Quindi, i ventilati propositi di Emiliano e Decaro a potersi riproporsi dopo due mandati consecutivi anche per un terzo, qualora fosse possibile, sembrano doversi allontanare, alla luce di un nuovo corso del Pd nazionale e, forse, anche pugliese. A questo punto l’interrogativo che quasi tutti gli addetti ai lavori della politica pugliese si pongono è: “Che faranno i due ‘big’ del Pd pugliese di ‘bonacciniana’ memoria? Emiliano ha già mostrato segnali di riposizionamento interno al Pd tentando un approccio soft con i vincitori delle Primarie, a cui è forse già pronto “a consegnare” la testa del sindaco dem bonacciniano di Gallipoli (Le), Stefano Minerva, a cui – come è noto – era stata assicurata, prima del voto ai gazebo, la presidenza pugliese del partito, in cambio del suo passo indietro per la segreteria regionale, a favore di De Santis. Invece, Decaro sembrerebbe ancora radicalmente ancorato allo sfidante sconfitto di Schlein, con la speranza forse di poter  ottenere comunque un ruolo nazionale nel Pd in quota Bonaccini o, comunque, di poter poi essere sostenuto dall’area bonacciniana in caso di una sua candidatura al Parlamento europeo nel 2024. Candidatura, questa, che potrebbe, però, essere ambita anche da Emiliano, qualora l’asse politico “Schlein-Conte” dovesse consolidarsi e svanisse l’ipotesi di terzo mandato per la presidenza della Regione. Di certo, quindi, il voto delle Primarie del Pd sta costringendo Emiliano e Decaro ad un cambiamento di programma per il futuro delle rispettive carriere politiche. Qualcosa di più si capirà a breve anche con la formazione del nuovo assetto romano degli uffici di Largo del Nazzareno da parte della “rivoluzionaria” neo-segretaria del Pd. Comunque, per quanto riguarda il Pd pugliese, le acque restano agitate e, forse, lo saranno ancora per molto tempo.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 10 Marzo 2023

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