Primo Piano

La vedova Luciani alla premier: “Dove c’è la povertà arriva il crimine, investiamo sui giovani’

San Marco in Lamis. Il ricordo delle vittime innocenti di mafia

“Cara Giorgia, se davvero volete combattere la mafia, dovete cominciare da qui”, dal Gargano:
“dove cresce la povertà economica ed educativa, il degrado, l’arretratezza, troppo spesso arrivano le reti di criminalità organizzata, con un sistema di ricatti, imposizioni, controlli soprattutto nei confronti di quei soggetti fragili, facilmente manovrabili e influenzabili. Per molti giovani la mafia rappresenta la risposta al loro bisogno di ricerca di un senso di identità, di appartenenza, di rispetto, di considerazione;
tutto ciò che dovrebbe invece garantire un Governo, e che troppo spesso a parte tante belle parole non fa nulla e così facendo contribuisce a determinare ancor di più sfiducia nelle istituzioni”. E’ un passaggio di una lunga lettera inviata alla premier Giorgia Meloni da Arcangela Petrucci, vedova di Luigi Luciani, l’agricoltore che, insieme al fratello Aurelio, fu ucciso nella strage di San Marco in Lamis. Entrambi furono testimoni dell’omicidio del boss Mario Luciano Romito e di suo cognato Matteo De Palma.
Petrucci lancia poi un appello. “Cara Giorgia – scrive – sua figlia ha la stessa età di mio figlio. Glielo chiedo da madre:
investiamo concretamente su di loro, non domani ma subito.
Questa mia lettera non ha lo scopo di criticare l’attuale governo, perchè sono consapevole che quello che c’è oggi arriva da lontano. Ma le scrivo per invitarla a non essere afona quando si parla di criminalità organizzata come troppo spesso accade.
Parlate di mafia, siate scomodi, fate atti concreti, non lasciate tutto alle forze di Polizia e ai magistrati. Abbiamo bisogno di voi. Dal Gargano, proprio oggi, vi chiedo di non rendere il sacrificio dei nostri cari invano”.


Pubblicato il 10 Agosto 2024

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio