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La nuova governance di Ataf alla prova delle criticità e dei sindacati

Il contratto di secondo livello e le assunzioni fra i temi sul tavolo

I sindacati di Ataf, dopo il primo incontro con il nuovo cda dell’azienda, attendono un calendario di appuntamenti che riguarda, essenzialmente, le assunzioni e il contratto di secondo livello. Cgil, Cisl, Uil e Ugl, a parte lo sciopero nazionale proclamato oggi dagli autoferrotranvieri, a livello locale chiedono rassicurazioni. È dal 2022 che il contratto procede a proroghe di sei mesi in sei mesi, quella che si prospetta è un’ennesima dilazione del rinnovo. Su questo punto, almeno, i sindacati avrebbero avuto rassicurazioni nel confronto avvenuto a inizio del mese.

Oltre la facciata di un clima di collaborazione fra sindacati e azienda – come emerso dal primo incontro fra il presidente di Ataf Mimmo Morsuillo, i consiglieri (pare mancasse solo Eliana Mercuri, del M5, per motivi legati al suo lavoro in questura) e il collegio sindacale- in effetti il contratto di secondo livello è una questione spinosa. Sebbene nessun sindacalista lo dica, in procinto di questo passaggio le rappresentanze dei lavoratori sono sul piede di guerra. In attesa di essere assunti in Ataf, in base alla graduatoria, ci sono sette autisti. Secondo i più addentrati nelle vicende dell’azienda dei trasporti, sette, comunque, sarebbero pochi per colmare le carenze.

Sono cresciuti, in questi anni, gli “inidonei” in Ataf, ex autisti inquadrati in altra mansione anche al tempo in cui si viaggiava su mezzi vetusti. In un primo momento erano in undici ma, oggi, stando a indiscrezioni, sarebbero il doppio. Undici postazioni in più sono state “riorganizzate” all’interno dell’azienda. Inoltre, sono in corso di svolgimento dei procedimenti giudiziari intentati da alcuni dipendenti nei confronti di Ataf. La contrattazione di secondo livello passa anche da questo quadro generale e dalla situazione economica connessa. Al vaglio, anche il raggiungimento di alcuni obiettivi di produzione e una più oculata politica della spesa connessa a mezzi e ricambi.

Il nuovo cda, se intende dare la sua impronta positiva com’è negli intenti, deve saper affrontare la materia sia dal punto di vista politico che tecnico. Senza dimenticare che l’azienda ha in corso un contenzioso per il parcheggio Zuretti, che il parcheggio Ginnetto vive uno stato di degrado, per una parte, e che le zone limitrofe ex Unieuro sono da utilizzare nel modo più opportuno e fruttuoso possibile. In quanto a fronti su cui operare, non mancano.

Nel frattempo, però, alcune corse degli autobus ogni giorno, vengono soppresse. Lo fa notare in un comunicato Nunzio Angiola, consigliere comunale e segretario provinciale di “Cambia”, con Antonio Cicconetti, dirigente dello stesso movimento politico. Si tratta dei percorsi con meno utenti, è questo il criterio con cui si è costretti a scegliere quali strade coprire e quali no. Ma non solo. Le corse previste per l’Università di Foggia non sono mai state attivate.   “L’Ataf -fa sapere Angiola- costringe l’Università a organizzare a partire dal 6 novembre (in via sperimentale per tre settimane), un servizio di trasporto a sue spese, dall’entrata del terminal bus adiacente alla stazione ferroviaria di Foggia fino a via Miranda, presso l’ingresso ‘Città del cinema’. e ritorno. Le promesse di istituire alcune linee universitarie sono rimaste sulla carta per poi essere abortite”.

Il consigliere parla di “inefficienze del Comune” che vengono scaricate su altre istituzioni, come l’Università “che deve concentrarsi su altre attività come la didattica, la ricerca e la terza missione”. Secondo Angiola, che riporta indiscrezioni, il personale dell’Ataf sta pensando allo “stato di agitazione”. Per ora la fase è, come si dice, interlocutoria. L’azienda sta organizzando gli appuntamenti per ricevere – una sigla per volta- le rappresentanze sindacali.

Paola Lucino

 

 

 


Pubblicato il 8 Novembre 2024

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