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La fantasmagorica estate dei voli da Bari, Foggia e Brindisi dimenticate

Angiola: “Figli di un dio minore”, Venturino: “Anche noi siamo Puglia”. L’indignazione del consigliere regionale Paolo Pagliaro

Pronti, partenza, vola: da Bari. È pieno di entusiasmo il comunicato del presidente Antonio Vasile per le 18 destinazioni dal capoluogo pugliese della compagnia Volotea in vista dell’estate.

Eccone alcune: Tolosa, Dubrovnik, Comiso, Bilbao, Malaga.  Presto saranno rivelate le altre. “L’annuncio di Volotea che dalla prossima estate collegherà da Bari 18 destinazioni – 8 delle quali novità assolute- rappresenta un’ottima notizia per noi e per la Puglia. Alle nuove destinazioni si aggiunge un’altra importante decisione della compagnia, l’apertura della base su Bari. Questo permetterà, in linea con il nostro Piano strategico, una diversificazione dell’offerta da parte delle compagnie, promuovendo la competitività, la concorrenza e l’adattabilità alle mutevoli condizioni di mercato a favore dei consumatori. Questa scelta, gratifica e attesta il grande lavoro che stiamo facendo da tempo per offrire standard sempre più elevati ai passeggeri in transito nei nostri scali. Sono convinto che l’aereo basato su Bari contribuirà in maniera significativa alla vitalità, alla redditività e alla connettività dell’aeroporto e dell’indotto, con la crescita dell’occupazione locale”.

Il comunicato ha sortito reazioni differenti dal nord al sud della Puglia, tanto più se si considera la questione, sempre in fieri, dell’aeroporto di Foggia e di Brindisi. Mentre Bari spicca il volo, anzi, più voli, dalla Daunia parte l’allarme al primo viaggio aereo cancellato. Anche il presidente di ‘Mondo Gino Lisa’ Sergio Venturino, che guarda sempre in modo costruttivo allo sviluppo dello scalo foggiano, proprio non ce l’ha fatta a gioire tanto quanto Vasile: “Siamo contenti per Bari, è Puglia. Adesso aspettiamo cosa faranno dal Gino Lisa la prossima estate. Anche Foggia è Puglia”.

I consiglieri comunali Nunzio Angiola e Stefania Rignanese commentano: “È di oggi (ieri per chi scrive, ndr) l’annuncio che dalla prossima estate l’aeroporto di Bari sarà collegato con 18 destinazioni, 8 delle quali costituiscono una novità assoluta. È certamente una buona notizia per tutti i pugliesi. Ma di Foggia, cosa ci dice Aeroporti di Puglia? Cosa ci dice di un aeroporto con un bacino di utenza di 2,2 milioni di persone? Il lavoro dell’unica compagnia che opera di Foggia, Lumiwings, che cogliamo l’occasione per ringraziare, come può essere implementato e affiancato da nuove rotte che diano una risposta a milioni di persone che da tutta Italia, da tutta Europa e forse da tutto il mondo, vogliono raggiungere le nostre spiagge che ci invidiamo in tutto il pianeta o le nostre mete di pellegrinaggio? “Siamo forse figli di un Dio minore”?”.

 

Critiche arrivano anche da un altro fronte, quello di Brindisi. “Siamo alle solite: nuovi collegamenti e rotte concentrati tutti sull’aeroporto di Bari (questa volta della compagnia Volotea) e zero sull’aeroporto di Brindisi”. La nota è del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo di La Puglia Domani.

“Ennesima riprova della disparità di offerta tra i due scali, che continua a penalizzare il Salento e a far decollare Bari. Ma c’è di più: anche le nuove rotte attivate su Bari, verso Spagna e Croazia, non vanno in ottica di incoming per portare passeggeri in Puglia, ma sono solo in uscita, cioè verso nuove destinazioni europee. Quindi, a chi giova, se siamo solo scalo di partenza o passaggio?”. Sulle dichiarazioni di Vasile il consigliere regionale aggiunge: “Suonano davvero come una beffa continua a farsi vanto ‘del lavoro compiuto per offrire standard sempre più elevati ai passeggeri in transito nei nostri scali’. Per onestà dovrebbe parlare al singolare, perché lui, da barese, concentra gli sforzi di sviluppo della società della Regione Puglia solo e soltanto su Bari”.

 

Ritiene che per l’aeroporto del Salento non si faccia nulla, la definisce “‘cenerentola’ di quello barese con un terzo dei voli, per di più scomodi e mediamente più costosi, con l’handicap enorme dei mancati collegamenti ferroviari e degli scarsi collegamenti pubblici su gomma con le località salentine. Dallo scalo di Bari, invece, si raggiunge la stazione centrale in soli venti minuti, e questo da ben dieci anni”.

 

Per quanto riguarda Foggia e il suo scalo, il futuro ha una data – il 2025 stando agli annunci di Adp e Regione- con la Torre di controllo, il distaccamento dei vigili del fuoco, la pista, un adeguamento della stazione.  Intanto urge salvare il presente, con qualche compagnia in più, tanto per cominciare. È questo uno dei moniti dei comitati del territorio. Invece la situazione è in bilico, come si è detto nel recente congresso sul Gino Lisa organizzato da ‘Mondo Gino Lisa’. I successi baresi, in questo contesto, suonano stonati sia per Foggia che per Brindisi.  Un team locale che si occupi solo di questo, una regia al Comune, un’attenzione dei politici del territorio, dalla sindaca ai parlamentari, anche di questo ci sarebbe bisogno per non cadere o nella retorica del vittimismo, o nel refrain dei “baresi cattivi”. I partiti di governo in Regione e al Comune hanno qualcosa da dire a riguardo?

 

Paola Lucino


Pubblicato il 30 Novembre 2023

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