Cultura e Spettacoli

“La cultura ha un ruolo fondamentale nella società”

Neanche la pioggia ha potuto fermare quella ventata di cultura che l’ex ministro, ora assessore regionale Cultura e Turismo, Massimo Bray, ha portato a Foggia. Grande partecipazione per la presentazione del libro “Alla voce Cultura”. Organizzato da Parcocittà e condotto da Alice Amatore dell’associazione Ottavia, l’evento si è svolto nell’auditorium dell’IC Catalano-Moscati, a causa delle condizioni metereologiche avverse. Obiettivo? Puntare sui ragazzi, agire sulle nuove generazioni e capire come i nuovi mezzi di comunicazione possano in qualche modo avvicinarli al concetto cultura, colmando quel divario tra giovani e politica stessa che dovrebbe.

Secondo Samirà Carità di sFoggia “bisogna far capire alla città che la parte buona di essa non è soltanto quella nascosta, anzi”. Immaginare un nuovo modello di Stato sociale capace di includere, di creare nuove opportunità e di superare le fasi di disuguaglianza: a prender parola Aldo Ligustro, presidente della Fondazione Monti Uniti di Foggia, realtà che ricopre oggi un ruolo fondamentale nel sostegno delle attività culturali cittadine. “Il punto focale sta nel recupero di quello che, anche l’autore del libro, definisce ‘l’ascensore sociale’. Come? Puntando sull’infanzia e sulle giovani generazioni, soprattutto in tempi di pandemia che, con i suoi effetti, ha accresciuto le differenze sociali e culturali”. Proprio sul valore della cultura vista come opportunità di crescita sociale e civile, e come mezzo di contrasto alle disuguaglianze ha puntato Simona Padalino, referente di Parcocittà che ha poi aggiunto: “Il fil rouge che accomuna ciascuno dei relatori presenti è quello di credere fortemente nella cultura. Da sempre il nostro Centro Polivalente investe, attraverso i suoi progetti come L’Isola che c’è, FoggiaChildren e Le case speciali dei ragazzi e delle ragazze, in competenze e conoscenze rivolte ai minori e lo fa insieme a tantissime altre realtà che lo animano. Parcocittà era un luogo morto, un punto dedito allo spaccio. È poi rinato nel giro di cinque anni, grazie ad una straordinaria progettazione dal basso”. “Tutto il mondo di Parcocittà che ho avuto piacere di visitare, racconta una bellissima esperienza cittadina che rimarca con forza il ruolo fondamentale della cultura” – commenta ai presenti Massimo Bray che, sulla ricostruzione di un Paese martoriato dalla pandemia aggiunge: “Si potrà ripartire solo dando forza alle scuole, a cominciare dagli stessi protagonisti di questo vasto e complesso mondo. Negli ultimi anni, infatti, a causa di una lettura molto aziendalista della scuola, abbiamo tolto dignità agli insegnanti, dimenticandoci che nelle loro mani vengono formati i cittadini del futuro. Proprio come diceva Aldo Moro, che non solo contribuì in maniera decisiva alla stesura dell’articolo 9 (Cultura, paesaggio e ricerca, ndr) della Costituzione, inserito quindi tra i principi fondamentali, ma fu tra i primi a riflettere sull’importanza di introdurre l’istruzione civica tra i banchi. È certo – continua l’assessore – che si siano create delle profonde fratture sociali; proprio per questo è oggi indispensabile pensare a come sarà l’Italia nel 2030: c’è bisogno di una visione. Mi piacerebbe, ad esempio, che i nostri figli avessero realmente tutti le stesse possibilità”, rimarca Bray che rivolgendosi a Samira Carità conclude: “Credo ci sia molta volontà della vostra generazione di occuparsi della cosa pubblica e del bene comune”. Enormi sono le sfide a cui anche il mondo universitario va incontro, come suggerito da Sebastiano Valerio, Direttore del Dipartimento degli Studi Umanistici- Unifg. “Molte di queste le stiamo già affrontando. Abbiamo lavorato molto sul territorio, dagli scavi archeologici alle ricerche, agli studi letterari. Sappiamo però che la vera sfida dell’UE è quella di andare oltre non fermarsi mai. Alcuni passaggi mi hanno molto colpito: Bray ci racconta che il senso della cultura umanistica e in generale è quella di creare ponti e rapporti. È proprio questa la funzione dell’università. Creare coscienza”. Dello stesso avviso Marcello Salvatori che ha poi aggiunto: “Mi sarebbe piaciuta l’istituzione di un osservatorio delle povertà educative” – commenta l’imprenditore che sulle esperienze estere, di scambi culturali e condivisione di percorsi, vissute da Massimo Bray  ha poi rimarcato: “ In periodi di ‘invasioni’ culturali, conoscere significa capire l’altro. Chi ha cultura è in grado di ascoltare e di comprendere che la propria dimensione non è totalizzante”. A chiudere la giornata, il vice presidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese. “Parcocittà è l’esempio di innovazione sociale a Foggia, una struttura che, grazie ad una precisa visione, si è trasformata da luogo di abbandono a luogo di cultura, dando un forte segnale ad un difficile territorio come questo.  I ragazzi e le ragazze di Parcocittà si sono ripresi la bellezza di Parco San Felice, occupando con la cultura, con le tantissime iniziative e l’attenzione al bene comune, uno dei punti cardini del libro di Bray, quella porzione di città oggi divenuta emblema di come le cose si possono davvero cambiare. E l’interessamento finanche della stampa nazionale e dello stesso Corriere della Sera n’è un esempio. Sono molto contento della scelta di Michele Emiliano e della fortuna che ho avuto di lavorare con Massimo Bray che rappresenta a tutto tondo un’opportunità per la regione Puglia, per il suo bagaglio di conoscenze, per la sua serietà e il tratto umano. È un intellettuale organico, un riformista vero, in grado di tener insieme idealità e concretezza che sono la sfida quotidiana del governo regionale. Partendo da esempi positivi dobbiamo essere nelle condizioni di costruire un senso civico, un sentimento di comunità in una città che ce la può fare. In questi anni abbiamo raccolto consensi perché abbiamo ascoltato – sottolinea – se un amministratore non ascolta chi non vive le sofferenze, non può rendersi conto di dove e come intervenire. Alla fine del buio della notte iniziano le prime luci dell’alba – conclude Piemontese – tanto l’Italia, quanto la Puglia e la stessa città di Foggia stanno attraversando questa fase. Ciò che accadrà dipenderà anche e soprattutto dal sentimento collettivo. Non basteranno dieci persone per ribaltare le cose. Ma possiamo farcela”. Alimentare la conoscenza come presupposto per la condivisione di valori e la nascita di nuove comunità di cittadini consapevoli. Per tutelare il patrimonio italiano, per promuovere nuovi modelli di partecipazione e democrazia e valorizzare la cooperazione internazionale come strumento di dialogo e di pace. Questi alcuni degli spunti di riflessione offerti da Massimo Bray. “Alla voce Cultura” è una giusta chiave per capire il ruolo della cultura, appunto, nella vita politica e sociale in un’epoca di grandi trasformazioni.

 

 

 

 

 


Pubblicato il 10 Giugno 2021

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