La Asl sblocca la commercializzazione delle cozze di Cagnano Varano
Nelle prossime ore, dopo il via libera dell’Asl, potrà riprendere la vendita delle cozze. Dopo circa quattro mesi, con protocollo ufficiale N. 0021147 del 25 febbraio 2016, il Dipartimento di Prevenzione – ASL di Foggia ha disposto la revoca dell’ordinanza di divieto temporaneo e cautelativo della raccolta, della commercializzazione e dell’immissione al consumo umano diretto di molluschi bivalvi vivi allevati nella zona di produzione S.A. 2.1 – Area Nord Gargano. L’ordinanza sarà notificata ai presidenti delle cooperative di acquacoltura e agli Enti competenti. Sta per riprendere, quindi, la commercializzazione delle cozze allevate nel tratto di mare davanti a Capojale, bloccata dallo scorso autunno a causa delle elevate concentrazioni di una tossina – la DSP – sprigionata da un’alga. Gli ultime tre esami dell’istituto zooprofilattico di Foggia hanno rilevato il netto calo della biotossina, scesa da 107 fino a 44 microgrammi, la soglia critica è fissata in 160 microgrammi. Lo stop alla commercializzazione ha creato gravi danni all’economia della zona in un tratto di mare di 25 milioni di metri quadri, fino a tre miglia dalla costa, dove è presente uno dei più grandi impianti per l’allevamento delle cozze d’Europa e in cui sono attive otto cooperativa di pescatori, con più di 300 addetti. Le cause della proliferazione della tossina algale non sono chiare: sul banco degli imputati, il surriscaldamento del mare e le sostanze chimiche presenti nei terreni trasportati in acqua dall’alluvione che devastò il Gargano nel settembre del 2014.
Pubblicato il 26 Febbraio 2016