Cultura e Spettacoli

Isole Tremiti, vertice basso del Triangolo dell’Adriatico

Non è la prima volta che sulle Tremiti UFO vanno e vengono. Gli appassionati del settore non vi trovano niente di strano dal momento che l’arcipelago pugliese si colloca al vertice basso di destra del cosiddetto Triangolo dell’Adriatico, braccio di mare nelle cui profondità avrebbero sede basi aliene. In questa zona, tra ottobre 1978 e gennaio 1979 si verificò un numero considerevole di fatti misteriosi riconducibili a quattro tipologie fondamentali : Colonne d’acqua (cioè cilindri d’acqua alti trenta metri e del diametro di sei), fenomeno della luce rossa in acqua, oggetti a forma di uncino o aste di fuoco ad alta quota, radar impazziti a bordo di pescherecci e navi. A quest’ultimo proposito degno d’attenzione è quanto avvenne al largo di Pescara il 30 dicembre  del ‘78 quando gli schermi tadar di due pescherecci segnalarono una nuvola a poche miglia di distanza al cui interno brillava un corpo solido che scompariva e ricompariva. Sul Gran Sasso una centrale elettrica dell’Enel ubicata a Prati di Tivo smise improvvisamente di funzionare … I fratelli Scordella, imbarcati sul motopeschereccio Trozza di base a Pescara, mentre erano al lavoro a quattro miglia dalla costa, vennero improvvisamente trascinati al centro di un gorgo che per miracolo non travolse il loro natante. Il più anziano dei quattro fratelli raccontò: “Il mare era calmo, ma l’acqua attorno a noi ribolliva come fosse in tempesta. La bussola girava vorticosamente, il radar lampeggiava e segnalava un ostacolo. A un tratto abbiamo avuto la sensazione di correre più della normale velocità.” Ancora più misteriosa la tragedia che negli stessi giorni costò la vita ad altri due fratelli, Vittorio e Gianfranco De Fulgentiis. Partiti per andare a pesca con il mare in completa bonaccia, furono ritrovati cadaveri. Nessuno fu in grado di comprendere come era avvenuta la disgrazia. Al propagarsi di queste notizie molti marinai, in particolare quelli di San Benedetto del Tronto, per tre giorni si rifiutarono di scendere in mare. Sulla zona andarono a convergere unità della Marina Militare Italiana, ma nessun oggetto volante non identificato venne avvistato, i radar non impazzirono, l’Adriatico non si colorò d’alcuna luce innaturale e di colonne d’acqua neanche a parlarne… Inizialmente respinta la tesi aliena, gli ‘esperti’ giustificarono quei fenomeni parlando di scontro – o confronto – tra forze Nato e forze dell’URSS mediante l’impiego di armi non convenzionali, strumenti di morte di nuova generazione e ad altissima tecnologia. Ma a sostegno della tesi aliena in questi negli ultimi mesi è tornata in auge una vecchia storia, di cui si era già cominciato a parlare nel 2007, anno di pubblicazione di ‘Contattismi di massa’, un libro di Stefano Breccia. Costui nel libro afferma di aver fatto parte di una ristretta cerchia di comuni cittadini che dal 1956 al 1978 avrebbe avuto contatti con alieni (“di aspetto umano, di varie altezze e provenienti da diverse galassie) le cui basi era dislocate nel Triangolo dell’Adriatico. Il libro ebbe un successo tale da dare un nome al fenomeno : Caso Amicizia.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 10 Dicembre 2018

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio