Cultura e Spettacoli

In vetta nel nome del Beato

Per quanto sfiguri al confronto con altre cime dell’Appennino, il Monte Cornacchia merita comunque rispetto: è la cima più alta di Puglia. Svetta a 1152 metri sul livello del mare tra il territorio di Biccari e quello di Faeto, posizione strategica dalla quale  è possibile godere di un paesaggio che abbraccia il Gargano e il Tavoliere, l’Irpinia e la Maiella. Per tale motivo hanno ribattezzato quella cima ‘la terrazza delle Puglie’. A rendere ancora più preziosa la nostra montagna è il suo ergersi all’interno di un’area naturalistica che oltre al Monte Cornacchia comprende il bosco della Cerasa e il lago Pescara. – Il bosco della Cesara, che si estende per 94 ettari, è habitat di numerosi  rapaci (gheppi, poiane, nibbi, barbagianni, gufi allocchi e civette). Unico lago naturale del Subappenino Dauno, il Pescara, che è privo di emissari, si allarga per tre ettari a 900 metri di quota; le sue acque sono alimentate da sorgenti sottolacustri e da ruscelli che si formano con le precipitazioni e con lo scioglimento delle nevi; il nome ‘Pescara’ deriva da un errore di trascrizione sulle carte toponomastiche; in origine quello specchio d’acqua veniva chiamato dalla gente del posto ‘Peschiera’ a ragione della sua pescosità; ancora oggi quelle acque sono ricchissime di carpe, barbi e alborelle. – Monte Cornacchia è la meta più ambita per gli amanti del trekking di casa nostra. A rendere adesso quella ‘passeggiata’ meno faticosa concorre l’inserimento di Monte Cornacchia nel Progetto Sentieri Frassati. I Sentieri Frassati” costituiscono una rete di percorsi che il CAI, Club Alpino Italiano, ha tracciato in tutt’Italia e così battezzata in onore del beato Pier Giorgio Frassati. Nato a Torino nel 1901 e nella stessa Torino morto a soli 23 anni per una forma fulminante di poliomelite, Pier Giorgio Frassati fu un terziario domenicano e appassionato scalatore. Amava definire la montagna come “una cosa grande, un mezzo di elevazione dello spirito, una palestra dove si tempra l’anima e il corpo”. Fu proclamato beato da Papa Giovanni Paolo II nel 1990. Il Progetto Sentieri Frassati si prefigge di individuare un sentiero di particolare interesse storico, naturalistico e religioso in ogni regione italiana. Il sentiero ‘frassato’ di Puglia parte dalla Chiesa del Beato di Roseto, passa per il Lago Pescara, poi per il convento di Sant’Antonio a Biccari infine raggiunge il rifugio di Monte Cornacchia (costruito nel 1980 e destato da un incendio nel 2007, il Rifugio è stato ricostruito qualche anno fa ; si compone di due sale, una delle quali munita di un ampio camino ; l’altra sala è dotata di molti punti di osservazione). Si torna a Roseto questa volta dopo aver fatto tappa a Castelluccio Maggiore, Celle e Faeto.

Italo Interesse


Pubblicato il 10 Dicembre 2015

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