Cronaca

In pericolo la lepre italica nel parco del Gargano

Il Parco Nazionale del Gargano, tra le tante eccellenze faunistiche, può vantare anche la presenza della “Lepre italica” (Lepus corsicanus), una specie esclusiva dell’Italia centromeridionale, della Sicilia e della Corsica minacciata e di elevato interesse conservazionistico e scientifico come risulta da varie pubblicazioni scientifiche e da documenti dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Purtroppo, evidenziano ACLI Ambiente, Centro Studi Naturalistici e WWF Foggia, tale specie è messa in pericolo da pratiche di ripopolamento faunistico per fini venatori con l’immissione massiccia nel nostro territorio di lepri europee (Lepus europaeus) da allevamento. Le due Lepri, anche se molto simili nell’aspetto tanto che è molto difficile distinguerle a distanza di doppietta, appartengono a due specie distinte che vivono in competizione sul territorio, ovvero l’immissione di lepre europea riduce le possibilità di sopravvivenza della lepre italica in quanto le sottrae le già scarse risorse alimentari, ed è per questo che non è ammessa la liberazione di lepre comune nei territori dove è accertata la presenza della Lepre italica. Durante lo scorso anno venatorio, l’Osservatorio Faunistico della Provincia di Foggia ha autorizzato l’Ambito Territoriale di Caccia (ATC) ad immettere 600 lepri europee, prescrivendo però che queste immissioni non potessero essere effettuate nei Siti d’Importanza Comunitaria (SIC), nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e nelle aree a ridosso del Parco Nazionale del Gargano proprio al fine di salvaguardare la Lepre italica. L’autorizzazione contemplava anche che le immissioni dovessero essere effettuate sotto controllo e vigilanza degli Agenti Venatori (Polizia Provinciale o Corpo Forestale dello Stato). Purtroppo però, evidenziano ACLI Ambiente CSN e WWF, dai verbali di immissione selvaggina acquisiti dalle stesse Associazioni non risulta che le immissioni di lepri siano avvenute sotto controllo e vigilanza degli Agenti Venatori mentre da diversi verbali risulta che le liberazioni potrebbero essere avvenute in zone a ridosso del Parco nazionale del Gargano e/o in zone SIC o ZPS ove è accertata la presenza della Lepre italica. Proprio per tutelare la presenza della Lepre italica e delle altre specie di animali selvatici locali, ACLI Ambiente, Centro Studi Naturalistici e WWF Foggia hanno inoltrato una circostanziata segnalazione alle autorità preposte ai controlli durante le operazioni di ripopolamento a fini venatori, ovvero al Presidente dell’ATC, all’Osservatorio Faunistico provinciale, al Servizio caccia e pesca della Provincia di Foggia e della Regione Puglia e al Prefetto di Foggia.


Pubblicato il 29 Giugno 2016

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