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Il Wwf: l’ecomostro Roccamare di Rodi Garganico va abbattuto

 

“Ormai e’ definitivo: l’ecomostro Roccamare di Rodi Garganico  deve essere abbattuto”. Lo sottolinea in una nota il Wwf di Foggia spiegando che “il Consiglio di Stato, con una sentenza inderogabile, ha confermato le precedenti decisioni del Tar Puglia, rigettando l’appello dei costruttori” dell’edificio “che chiedevano l’annullamento dei provvedimenti di demolizione, ed evidenziando l’infondatezza e l’irrilevanza di tutte le motivazioni addotte dai ricorrenti nel corso dei lunghi anni del giudizio amministrativo”. Per il Wwf Foggia “si deve ora procedere senza alcuna ulteriore esitazione all’abbattimento della costruzione Roccamare” che “e’ collocata in una zona assolutamente inedificabile”. “La vicenda della Roccamare – afferma il presidente del Wwf Foggia, Carlo Fierro – e’ rappresentativa di come sia difficile difendere l’ambiente nel nostro territorio”. “Da 20 anni – aggiunge – si protraggono le azioni contro tale scempio. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato i suoi costruttori devono pero’ rassegnarsi, non potendo piu’ opporsi alla sua demolizione. Il prossimo obiettivo, infatti, che chiediamo di realizzare al sindaco di Rodi, Carmine D’Anelli, e’ l’immediata attuazione dell’ordinanza di demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi”. “Un’opportunita’ straordinaria – conclude – per liberare Rodi da questo pericoloso scempio edilizio, nella convinzione che l’unico strumento che si dimostra efficace contro il cemento selvaggio e’ proprio quello degli abbattimenti”. “Dopo 20 anni finalmente si potrà abbattere l’ecomostro Roccamare di Rodi Garganico. Ora non bisogna perdere altro tempo, l’amministrazione comunale provveda subito ad eseguire la demolizione, necessaria per riportare questa bellissima zona del Gargano alla sua originale bellezza”. Commenta così la consigliera del M5S Rosa Barone la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della società Roccamare contro le decisioni del Tar Puglia. La concessione edilizia, rilasciata nel ’97 alla Società, era stata annullata con provvedimento amministrativo della Provincia di Foggia del 2007, a cui il Comune di Rodi si era allineato con una ordinanza di demolizione emanata nel 2010. Il Tar Puglia aveva poi respinto in toto i ricorsi contro tali provvedimenti proposti dalla società costruttrice. “Ora è arrivata la decisione del Consiglio di Stato – prosegue Barone – a mettere la parola fine a questa vicenda. Nessuno deve più pensare, come purtroppo accaduto in passato, di poter costruire dovunque sul Gargano senza alcun rispetto per la natura. Terremo alta la guardia e ci batteremo per non dover vedere mai più simili scempi e per l’assoluto rispetto delle regole in materia di urbanistica. Il sindaco D’Anelli – conclude – proceda al più presto con l’abbattimento: i cittadini hanno già aspettato fin troppo”.

 

 


Pubblicato il 3 Ottobre 2018

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